Galileo Chini, autoritratto. Libretto della mostra

BORGO SAN LORENZO – Sarà inaugurata sabato 29 Luglio alle 18.00 presso il rifugio I Diacci di Palazzuolo sul Senio la mostra fotografica di Francesco Noferini dedicata a Galileo Chini in occasione dei 150 anni dalla nascita (1873-2023), un “Itinerario per immagini e oltre”.

Nell’occasione sarà presentato il libro “I Chini a Borgo San Lorenzo”, con la partecipazione della professoressa Giuseppina Carla Romby. Inoltre sarà messo in scena il racconto di fantasia “Galileo Chini? Io l’ho conosciuto” di Renza Guazzini, in arte Veronica Natali, accompagnamento musicale di  Alessandro Luchi. 

La mostra al Museo del Tessuto di Prato

La mostra di Noferini presenta anche foto scattate al museo del tessuto di Prato, in occasione della mostra “Turandot e l’oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba”. E accompagna virtualmete il visitatore a Montecatini, per l’importante lavoro alle Terme Tamerici.

Uno dei dettagli del lavoro alle terme Tamerici

“Nel 1910 – si legge nel libretto della mostra – Galileo Chini viene chiamato a realizzare la decorazione dello Stabilimento Terme Tamerici, nel momento del suo ampliamento a opera di Giulio Bernardini e Ugo Giusti. Lavorando con la Manifattura ceramica Fornaci San Lorenzo, nata nel 1906 per volontà di Galileo e Chino Chini, l’artista realizza affreschi e vetrate, ceramiche, lucernari, pavimenti e pannelli in maiolica policroma e a lustro di gusto esotico e di una brillantezza strabiliante, sviluppando in maniera personalissima la simbologia acquatica e anticipando di almeno un decennio i migliori esiti dell’Art Dèco“.

La locandina della mostra

E ancora: “La Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo sforna per le Tamerici rosoni neorinascimentali, le stilizzazioni vegetali e gli intarsi policromi che ornano la fonte dell’acqua Giulia; dalla fornace delle Manifatture sono uscite dopo una cottura a ottocento gradi, le mattonelle per l’ingresso esterno, le piastrelle in gres dai riflessi bronzei con i putti danzanti di ispirazione donatelliana le teste di leone dalle fauci aperte da cui scendeva l’acqua che guarisce nella Sala della mescita”.

Insomma, una mostra da vedere; e una serata, quella dell’inaugurazione, da non perdere. 

 

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Luglio 2023

Print Friendly, PDF & Email