BARBERINO DI MUGELLO – Meraviglia e soddisfazione, tra i tanti Barberinesi che nel pomeriggio di domenica scorsa hanno preferito alla finale dei mondiali di calcio, esser presenti a un vero e proprio evento.
Meraviglia che nasce da una vera e propria scoperta: la pieve di San Silvestro che ha cambiato volto, non più tutta intonacata di bianco, ma più intensa e colorata, con le decorazioni liberty di Tito Chini. Una scoperta legata a un evento di per sé drammatico, il terremoto di fine 2019. Che lesionò anche la pieve, rendendola inagibile.
E dai lavori di recupero di quelle crepe ci si è ricordati – già lo testimoniavano diverse foto antiche di matrimoni – che le pareti dell’abside, e anche degli altari lateriali erano tutte finemente decorate. Da un artista borghigiano, Tito Chini, che ha legato il suo nome allo splendore liberty delle terme di Castrocaro, del Municipio di Borgo San Lorenzo, delle decorazioni a Palazzuolo, dove Chini visse, trovò moglie ed è sepolto.
Un pievano del passato, a Barberino, si convinse che imbiancar tutto di bianco fosse la soluzione migliore per dar luce a una chiesa giudicata troppo buia. “Bastava magari qualche luce in più”, si è notato giustamente in un intervento durante l’inaugurazione di domenica.
E quando il presidente della Regione Giani ha premuto l’interruttore per illuminare anche la contraffacciata la meraviglia è cresciuta ancora. Nessuno sapeva di quelle decorazioni, ora riportate alla luce.
Ed ecco la soddisfazione. Quella di avere una chiesa più bella e artisticamente ricca. Che potrà essere meta di visite anche da un punto di vista turistico, come tappa significativa del liberty mugellano. Perché la pieve barberinese ora si mostra davvero ricca di tesori chiniani: i tre affreschi, nel catino dell’abside e degli altari laterali, le decorazioni sulla parete dell’abside, la cappella, con le decorazioni al soffitto e le quattro maioliche degli evangelisti. Per non parlare delle splendide vetrate, realizzate dalla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo
Il recupero artistico è stato finanziato dalla Regione Toscana: il suo presidente Eugenio Giani, proprio un anno fa, in occasione dell’inaugurazione della chiesa risanata dopo il terremoto, si era preso l’impegno, e ha trovato il finanziamento – 300 mila euro – per questo recupero artistico.
Accanto a Giani c’erano il sindaco Giampiero Mongatti, la vicesindaco Sara Di Maio e l’assessore alla cultura Fulvio Giovannelli, c’erano il progettista l’architetto Floriano Poli e il restauratore Marco Marchetti della ditta Techne, c’era Mons. Marco Domenico Viola, priore di San Lorenzo in rappresentanza dell’Arcivescovo, e a fare gli onori di casa il pievano Don Stefano Ulivi. Che ha arricchito la cerimonia con alcuni momenti musicali. E insieme a lui, bravo organista, hanno suonato anche altri musicisti, compreso il barberinese Giuseppe Benassi al clarinetto.
E ora si lavora a un altro importante restauro, quello del vicino Oratorio della Misericordia.
(Foto: Fotocronache Germogli)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 dicembre 2022