
BORGO SAN LORENZO – Si tratta di una croce sagomata e dipinta, raffigurante il Cristo Crocifisso. Privata probabilmente dei terminali dei bracci della croce, l’opera è stata concessa in deposito alla pieve borghigiana dal Seminario maggiore di Firenze, per essere collocata al centro dell’abside dopo il rimaneggiamento della zona presbiteriale in seguito alla riforma liturgica successiva al Concilio Ecumenico Vaticano II. L’opera riprende una tipologia cara al pittore fiorentino Lorenzo Monaco, così chiamato per la sua appartenenza all’ordine dei camaldolesi ed esponente di spicco della cosidetta “Scuola degli Angeli”, fiorita all’interno del monastero fiorentino di Santa Maria degli Angeli e caratterizzata dallo spiccato linguaggio tardogotico, lo stesso ravvisabile nelle diafane e delicate fattezze di questo Cristo Crocifisso. Il dipinto è stato avvicinato anche ad altri autori anonimi dello stesso periodo, tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento, quali il “Maestro della Misericordia” o quello della “Santa Verdiana”.