MUGELLO – Si intitola “Diari casagliesi” il nuovo libro realizzato da Emiliano Cribari. Scrittore, poeta, fotografo e guida ambientale; Emiliano ha unito “l’utile al dilettevole”, ovvero la sua passione per i boschi, le passeggiate lente sotto un tetto di foglie e la scrittura. Un vagabondo dell’Appennino; e proprio nel suo vagabondare ha scoperto il piccolo paese di Casaglia, nel Comune di Borgo San Lorenzo.
“Sui ‘Diari casagliesi’ finora ho detto poco, per ragioni di tempo e di spazio – spiega Emiliano sui propri social -. Su al circolo è finita la prima razione, un paio di giorni fa abbiamo fatto un altro bel rifornimento di copie. Li stampo io, non c’è editore. Ne faccio fare cinquanta alla volta, correggendo via via le sbavature. Nell’ultima infornata ho inserito anche dieci fotografie. Finora il commento più importante è arrivato da Lucia, che ha amato molto l’ultima parte. La prima parte l’ha trovata troppo ricercata. Ha ragione ma c’è un motivo. Con i proventi dei libri – arrivassero anche soltanto cento euro – proveremo a tirar su una biblioteca qua in paese, nei locali adesso sgombri dove un tempo c’era l’ufficio postale. Il libro potete trovarlo accanto a me (quando mi muovo per incontri o presentazioni) oppure al circolo di Casaglia oppure – novità del giorno – presso la libreria Capitolo 7 di Barberino di Mugello (coi casagliesi abbiamo fatto volentieri questo strappo alla regola!). Nei prossimi giorni, o magari a settembre, visto che tra poco partirò per l’Aspromonte, vorrei dirvi qualcosa in più su questo diario. Non lasciamolo morire. Io lo considero uno specchio molto attento del mio inverno. Il mio libro migliore insieme ai “Diari del libraio errante”. Giorni fa, mentre salivo a Casaglia, pensavo che ha ragione Brunori quando dice “sarai anche un cantastorie ma ogni volta ai tuoi concerti non c’è neanche un muratore”. Ai miei incontri c’è tutto il mondo dell’edilizia al completo. Mancano in blocco gli imprenditori. Io non conosco editori, librai, e i miei libri non conoscono fascette. Io ho vinto centinaia di premi coi miei orribili cortometraggi ma i miei libri sono sommersi. Pochissimi editori li hanno spinti. La mia amica Daniela Girfatti ha ragione: noi gridiamo sottovoce non per i numeri o i titoli dei giornali ma per le persone. Una frase che canto ininterrottamente da ieri è: dire addio ai giorni felici. Il maestro Battiato ci chiede se sappiamo dire addio ai giorni felici e io non ho risposte. So però che che aspetto famelicamente le fiumare”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 agosto 2024
1 commento
Pingback: Il Filo – Il portale della Cultura del Mugello » Quasi pronta la piccola biblioteca di Casaglia