Soggetto: Chiese – Vicchio
Classificazione Dewey : 726 [10 ridotta]
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Villore, una frazione di Vicchio incastonata nella scoscesa valle del torrente Botena, oggi è come un’oasi fuori dal mondo presentando al visitatore un ambiente pressoché incontaminato. Dall’anno Mille – data di partenza di questa documentatissima ricerca sui luoghi di culto locali – gli interventi antropici e i periodici cataclismi naturali hanno prodotto nella zona innumerevoli trasformazioni, tanto che non si conosce neppure la precisa ubicazione della primitiva chiesa di San Lorenzo al Corniolo, sorta sul colle di Uzzana. Verso la fine del XV secolo la prioria fu trasferita sul poggio antistante, nella località di Villore, dove era già presente una chiesa costruita a ridosso di un’antica torre difensiva che allora ospitò due campane: quella fusa nel 1358, probabilmente proveniente dal Corniolo, e quella fusa per la nuova sede nel 1486. Di questa struttura, intitolata sempre al martire San Lorenzo, si dà una puntuale cronistoria analizzando i lavori di abbellimento fatti soprattutto nel Settecento con la posa in opera dei maestosi altari e del bel fonte battesimale. Un capitolo è dedicato alla complessa vicenda dell’oratorio della Madonna di Meleto sorto secondo la leggenda in seguito a un miracoloso ritrovamento di un’immagine della Vergine in un pomario (da cui l’origine del nome). In realtà la terracotta con la sacra raffigurazione fu qui collocata dalla famiglia Bernardi che raccolse le elemosine dei devoti ed eresse un fabbricato ad aula unica, a cui si aggiunsero successivamente due navate laterali e il massiccio loggiato della facciata. Il capitolo finale tratteggia un breve profilo della Compagnia dell’Annunziata, che aveva la sua sede sul fianco nord della chiesa di Villore e che svolse nella zona le funzioni di devozione religiosa tipiche di queste istituzioni laicali. Il libro contiene diverse foto e un’interessante serie di grafici che rilevano lo stato attuale dei diversi complessi (chiesa, canonica, oratorio di Meleto) permettendo di leggere chiaramente l’assetto originario degli edifici e i vari ampliamenti apportati nel corso dei secoli.