Il dipinto è attribuito al pittore borghigiano Francesco Ubertini, detto “il Bachiacca” e costituisce un raffinatissimo esempio di pittura manierista dei primi del Cinquecento, databile negli anni 1515-1518. La statuaria plasticità michelangiolesca delle figure, l’astratta e lucida definizione delle forme e delle espressioni, il fulgore algido dei colori, la nitida definizione del paesaggio dai toni nordici, segno dell’influsso fiammingo e tedesco, fanno di questo dipinto un vero, intrigante, episodio di grande pittura, completata dalla raffinata lunetta sovrastante, raffigurante due angeli in volo che sorreggono la corona del martirio. Secondo una recente ipotesi, la lunetta e la pala quadrata in origine dovevano costituire un unica tavola, solo in seguito divisa in due parti, occasione nella quale, in tal caso, dovette essere realizzata la bella cornice quadrata con eleganti lumeggiature in oro.
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