Ho bisogno, quest’oggi, di silenzio.
Accompagnami nello spazio
ov’io possa ascoltare le pause tra le parole,
sentire allontanarsi i passi romorosi del quotidiano.
Faremo luogo alle facoltà del nostro animo,
alla ricerca del senso dell’esistere
in questo tempo, in ogni tempo.
Il labirinto dell’essere però ha molti corridoi
e il filo si è ingarbugliato
e Arianna se n’è andata.
Allora è lì che, in uno stato di percepita fragilità,
di orientamento disorientato,
avvertiremo l’insufficienza del linguaggio a spiegare,
i limiti della ragione a capire;
allora è lì che, abbandonati alla vertigine del sublime,
vivremo la necessità di andare oltre il limite,
di guardare al di là del visibile,
di ricercare l’essenza dietro l’apparenza.
Allora è lì che, nell’universo silente dell’interiorità,
la corporeità, trasparita attraverso i vestimenti leggeri,
si farà da parte
e al chiarore tenue di un quieto plenilunio,
approderemo ad uno stato di grazia
in cui rinasceremo ogni istante rinnovati.
Bruno Becchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 dicembre 2024
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