Quest’anno l’iniziativa è stata proposta alle scuole – ha spiegato Mirna Gentilini presidente del Centro Studi Campaniani – con l’intento di fare conoscere alle nuove generazioni le testimonianze orali di un patrimonio linguistico che va scomparendo e di raccogliere e conservare aspetti della cultura, della storia e delle tradizioni di questa zona di confine chiamata Romagna-Toscana. Hanno accolto la proposta ben 6 classi dell’istituto Comprensivo Dino Campana di Marradi e Palazzuolo Sul Senio dove i docenti: Federica Miniati e Barbara Scalini della classe II della scuola primaria, Errica Cavina, Gilda Gargini, Roberto Rescigno ed Eolo Visani per le classi della scuola secondaria di primo grado, sono riusciti a coinvolgere i ragazzi e le loro famiglie in una ricerca che si è conclusa con la realizzazione di brevi rappresentazioni in dialetto”.
Hanno partecipato alla giornata il sindaco Tommaso Triberti e più di ottanta ragazzi , alcuni dei quali di nazionalità straniera, secondo il seguente programma:
- “I bordì i cânta e i rèzita” gli alunni della scuola primaria hanno letto, tradotto e spiegato alcuni proverbi e filastrocche ed hanno terminato interpretando la canzone “Bela bordèla”;
- “I vérs da e’ mond a Palazó “ hanno tradotto in dialetto le poesie di famosi autori e una canzone di Jovanoti gli alunni di I C ;
- ”E’ sogn d’ona zornéda ed primavéra entla Romagna-Toscona” gli alunni di II e III C hanno diviso il loro lavoro in tre momenti:
- poesie tradotte dall’italiano al romagnolo,
- aneddoti palazzolesi tratti dal libro del maestro Roberto Campomori e intervellati da proverbi
- modi di dire in dialetto; “Nò a cânté” la classe II A ha inventato il testo per un inno a Marradi sulle note di una famosa canzone degli anni sessanta che ha cantato proiettando delle immagini in cui gli alunni erano ripresi in ambienti caratteristici del paese;
- “Ció, nò a fé quést” in chiave comica i ragazzi di III A hanno interpretato e spiegato il significato dell’intercalare “Ció” in diversi contesti.
“È stato bello – ha concluso Gentilini – risentire il dialetto dalla voce di tanti ragazzi che con entusiasmo hanno appreso parole, accenti e suoni dai nonni o dagli anziani del paese . Un vero successo è stata la canzone ‘No a sêm ed Maré’ che il presidente del Centro Studi ha proposto come inno della Giornata del dialetto , invitando i ragazzi ad interpretarla nel prossimo incontro su dialetto che si terrà sabato 13 aprile sul tema : ‘ Gli anvél, i fat el poesii”. A v’ salut'”.
Mirna Gentilini – Presidente Centro Studi Campaniani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 aprile 2019