La chiesa di Santa Maria a Olmi, di antica memoria ma risalente nel suo attuale aspetto al secolo scorso, conserva un importante gruppo di realizzazioni delle Fornaci San Lorenzo. Anche questa chiesa rimase fortemente danneggiata dal terremoto del 1919. Nel 1935 la facciata fu di nuovo ricostruita e in quell’occasione fu rifatto il suo occhio, precedentemente di forma semicircolare, e con la collocazione della vetrata che chiude l’oculo della facciata e che raffigura Cristo Re.

Iconograficamente la vetrata richiama altri esempi precedenti della produzione delle Fornaci con le lunette delle chiese di Pulicciano (scheda qui) e San Martino a Scopeto, oppure la grande vetrata dell’oratorio di San Omobono. Tuttavia la scultorea monumentale plasticità del disegno sembrano suggerire il nome di Tito Chini, sia pure con citazioni dei modi dello stesso Galileo.

Le altre sei vetrate della navata maggiore, di forma semicircolare, recano una incorniciatura con motivi ad ovoli con al centro splendidi tondi recanti stemmi di famiglie illustri della zona.

La notevole quantità delle vetrate, che nella loro semplicità decorativa concentrano tutta l’attenzione sugli stemmi centrali, possono anche far pensare ad un intervento dello stesso Galileo Chini. Sulla parete della navata sinistra è murata una grande lapide commemorativa degli abitanti di Olmi caduti nella Prima Guerra Mondiale. La lastra marmorea è incorniciata da elementi di maiolica stilisticamente riferibili alle Fornaci. Il manufatto, per il quale sembra che le Fornaci abbiano fornito solo alcuni componenti decorativi, reca la data 6 dicembre 1925.

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