La piccola chiesa parrocchiale di Santa Maria a Pulicciano sorge sulla sommità di un colle panoramico che ospitava un castello fortificato del Comune di Firenze. L’attuale edificio risale alla fine del XIX secolo e nel 1908 era stato riaperto al culto dopo che era stato decorato all’interno dai fratelli Chini. Il 24 luglio 1927, fu solennemente inaugurata la lunetta della facciata, realizzata dalle Fornaci San Lorenzo su disegno di Galileo Chini.
La lunetta, in maiolica policroma, raffigura l’Assunta, mentre sullo sfondo, in un ampio e luminoso paesaggio, si vedono le raffigurazioni dell’antico castello di Pulicciano e di quello dell’epoca. Inoltre due stemmi a rilievo sono tenuti da altrettante protomi leonine, sempre a rilievo. Questa lunetta rappresenta uno dei migliori prodotti delle Fornaci per le destinazioni pubbliche e religiose, tanto da un punto di vista stilistico quanto da quello tecnico, visto il buono stato di conservazione del manufatto, che ha trascorso all’aperto numerosi anni in un clima dagli inverni generalmente piuttosto rigidi. La lunetta, vera e propria pittura su maiolica, si mostra partecipe delle raffinatezze e delle eleganze Liberty, unite alle consuete citazioni della cultura artistica italiana del passato.
Le straordinarie qualità pittoriche e grafiche dell’opera, che riportano inevitabilmente alla mano di Galileo, ed il notevole livello tecnico raggiunto attraverso la grande esperienza di Chino, fanno di questa lunetta una delle più pregevoli testimonianze dell’arte raffinata ed eclettica dei Chini nel territorio comunale di Borgo San Lorenzo.
Di fianco alla porta di ingresso alla canonica è murato un esemplare della targa celebrativa del centenario francescano (1926), che si evidenzia per la notevole qualità della verniciatura.
Nei pressi della chiesa di Santa Maria a Pulicciano si trova un piccolo tabernacolo stradale entro il quale è custodita una targa a bassorilievo in ceramica dipinta e dorata raffigurante l’Annunciazione. Si tratta di un rilievo di produzione piuttosto corrente e comune ma sempre di qualità, in cui le Fornaci sono richiamate direttamente dalle piccole decorazioni geometriche dorate.
Scheda di Marco Pinelli, foto di Marta Magherini
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