La villa di Valdastra era in origine un’antica fattoria dei Padri Serviti della Santissima Annunziata, dipendenti dal Convento di Montesenario e reca le tracce dei numerosi rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli.
In un salottino all’interno della villa, si può ammirare una bellissima riquadratura del soffitto in stile Liberty, con un fregio continuo di tulipani, interrotto in corrispondenza delle finestre e della porta a vetri che mette in comunicazione l’ambiente con un salone più grande, sopra la quale è dipinto un riquadro con due Cigni affrontati in un laghetto di ninfee.
Questo motivo fu caro a Galileo Chini, che potrebbe essere l’autore di questa decorazione, o almeno del disegno. Ai primi anni del Novecento può infatti risalire questa pittura, quando cioè Galileo riallacciava i rapporti col Mugello e dopo che la villa di Valdastra era da tempo divenuta residenza signorile.
Nel vicino oratorio di Santa Maria a Valdastra si ipotizza l’intervento, risalente alla prima metà dell’Ottocento, di Pietro Alessio Chini, probabile decoratore delle pareti laterali corredate di cartigli con antifona mariana.
Scheda di Marco Pinelli
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