Questo vaso, dalla originale e mossa forma a doppia zucca con coperchio emisferico e piede troncoconico, fu prodotto per l’Esposizione di Arti Decorative di Parigi del 1925, probabilmente recuperando un disegno precedente, di mano di Galileo. La ricca tavolozza cromatica, fatta di colori accesi e squillanti, risolve in una atmosfera astrattizzante i pur riconoscibili riferimenti naturali rappresentati dai piccoli fiori immersi in nuvole azzurre, i cui steli si curvano seguendo il profilo del vaso. La complessa decorazione è ulteriormente impreziosita dalla presenza del lustro metallico, una difficile antica tecnica, di probabile origine araba, nella quale la manifattura Chini, soprattutto per merito di Chino, era particolarmente abile. Anche in questo caso la Manifattura, soprattutto con l’apporto artistico di Galileo si mostra all’avanguardia sulla scena artistica europea, anticipando, in qualche modo, il gusto Decò, che verrà celebrato proprio nell’esposizione parigina del 1925.
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