L’ampio salone detto “araldico” per la presenza di numerosi stemmi dipinti dei Pecori Giraldi e delle famiglie che nel corso dei secoli si sono imparentati con essa, è dominato dal grande dipinto con “San Giorgio e la principessa”. Il dipinto, databile con probabilità tra il 1906 e il 1911, è opera di Galileo e allude al committente dell’opera, nonché proprietario della villa, il generale Guglielmo Pecori Giraldi che, come San Giorgio, era un militare. Il dipinto ripropone con notevole efficacia grafica e cromatica suggestioni neomedievali e cortesi di ascendenza preraffaellita, una delle fonti della cultura figurativa di Galileo Chini e rappresenta, nel museo borghigiano, testimonianza preziosa dell’attività di Galileo come pittore di opere murali.