
VAGLIA – Venerdì 15 settembre, in un pomeriggio di variabilità climatica che ha fatto temere per le location esterne, si è svolta a Pratolino l’annunciata cerimonia di intitolazione della Biblioteca comunale di Vaglia a Cesira Pozzolini (articolo qui).
A partire dalle 17.00, davanti a un folto e interessato pubblico, si sono alternati negli interventi il Sindaco Leonardo Borchi, la Bibliotecaria Claudia Giusti, la Professoressa dell’Università di Napoli Aurora Savelli, la Ricercatrice dell’Università di Firenze Maria Adele Signorini, e l’attuale proprietario della Villa di Bivigliano, Giorgio Pozzolini.
A seguire, dopo l’inaugurazione della targa, una visita collettiva alla Villa, dove sono sepolti il padre e la madre di Cesira, e un generoso rinfresco offerto dall’amministrazione.
Una scelta, quella del Comune di Vaglia, per ricordare una donna, figlia di Luigi e Gesualda Malenchini, vissuta fra il 1839 e il 1914 fra Firenze e Bivigliano, per poi trasferirsi qualche anno a Bologna col marito, il pedagogista e filosofo Pietro Siciliani. Fu proprio la madre, donna istruita, e parte attiva del Risorgimento italiano, a coinvolgerla – insieme alla sorella Antonietta – in un’operazione educativa di grande rilevanza per la zona.
Gesualda infatti, già ispettrice degli asili infantili, fondò nella Villa di Bivigliano, acquistata dal marito nel 1858, una prima scuola gratuita, per poi espandere l’esperienza alle zone limitrofe. Nel 1885, gli alunni coinvolti erano ben 175, accolti dalle prime ore della mattina fino a tarda notte, giorni festivi inclusi, per favorirne l’accesso. E vi veniva pure adottato il sistema del mutuo insegnamento: una tradizione, dunque, che in Mugello si aggiunge a quella che sarà la scuola di Don Milani.
Fra le altre attività che Cesira condivise con la madre, sul finire degli anni ’50, vi fu l’istituzione di un salotto letterario nella residenza di Via dei Pilastri a Firenze, frequentato da personalità di spicco del mondo letterario e politico. Fu insegnante di letteratura e, in seguito al matrimonio con Siciliani, aprì un nuovo salotto culturale a Bologna, animato da letterati quali Giosué Carducci e Francesco De Sanctis. Continuò a interessarsi ai temi della didattica infantile ed a quelli risorgimentali, entrando in contatto con il patriota Atto Vannucci, del quale ereditò tutte le lettere, che catalogò, per lasciare poi che il figlio Vito le donasse alla Biblioteca Nazionale di Firenze.
La sua figura poliedrica è stata approfondita dalle illustri studiose presenti che, insieme agli altri intervenuti, hanno auspicato che questo sia solo l’inizio della riscoperta di una donna e di un’esperienza rimaste per anni nell’oblio, alle quali adesso è stato dato il giusto riconoscimento. In passato, già una strada di Bivigliano è stata intitolata alla madre Gesualda Malenchini Pozzolini, ed una targa in suo ricordo apposta all’interno del circolo ricreativo, ma un rinnovato interesse è partito – come ha ricordato Giorgio Pozzolini – da un convegno sulla scuola locale e sulle donne Pozzolini, tenutosi nel 2017 alla Villa di Bivigliano. Da allora, senza perdere mai la determinazione, sono proseguiti approfondimenti e confronti, con il coinvolgimento del mondo accademico, della famiglia e del comune, per dare voce a Cesira e alla sua famiglia, che ha avuto un ruolo importante nella crescita culturale del territorio e dell’Italia.
Oggi il sogno è diventato realtà, e l’iniziativa si colloca in un panorama nazionale che, come ha riportato Claudia, la valente bibliotecaria di Vaglia, conta percentuali molto basse di strade (fra il 3 e il 5%) e di biblioteche (6,8%) intitolate a donne.
Che sia la cultura, dunque, come ha sottolineato il Sindaco Borchi, a colmare i retaggi del passato e le sue conseguenti, macroscopiche lacune.
Elisabetta Boni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 Settembre 2023
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