BARBERINO DI MUGELLO – Durante una bella cerimonia svoltasi ieri sera, mercoledì 8 luglio, a partire dalle 21.15, il Comune di Barberino di Mugello, nella location del Teatro Corsini, ha omaggiato il poeta e concittadino Ivo Guasti della prestigiosa onorificenza “Barba d’Oro”.
Un riconoscimento per un’attività poetica che l’artista mantiene tuttora feconda e sempre più raffinata, quanto penetrante. Non si contano neanche più i libri che Ivo ha scritto, oltre trenta mi risulta, e ultimamente il ritmo è di almeno uno l’anno. Elegante nel suo completo blu, colore da lui preferito e che ricorre anche nei suoi testi, l’autore barberinese ha presenziato all’evento entrando sul palco con l’entusiasmo di un fanciullo. Del resto il valore del riconoscimento, istituito dall’amministrazione comunale dal 1998, ed attribuito fino ad oggi a personaggi illustri del calibro dello scultore di fama internazionale Giuliano Vangi, non poteva che suscitare un tale sentimento. Ma nello stesso tempo un Ivo Guasti perfettamente a suo agio come protagonista della serata, nella cui organizzazione ha avuto un ruolo di primo piano, seduto su una solenne poltrona rossa. Niente è stato affidato al caso per l’occasione, grazie ad una perfetta sinergia fra Comune, Catalyst – importante realtà teatrale toscana e nazionale, che gestisce il teatro di Barberino – , ed altri amici talentuosi che già avevano dato il loro contributo per uno spettacolo risalente al 2003, anch’esso incentrato sulle poesie di Guasti. Da questo lavoro è scaturita, infatti, una nuova versione, nella quale la trascinante lettura di diciotto poesie tratte da “Il ballo della parola. La comprensione del blu”, a cura dell’attore Rosario Campisi e con la lettura di alcuni testi anche da parte dell’autore stesso, è stata arricchita da piacevoli ed appropriati accompagnamenti musicali ideati e realizzati da Paolo Parrini, e dalle proiezioni di suggestive foto di Paolo Menchetti. Un amalgama di arti sapientemente legato dalla regia di Riccardo Rombi, anima di Catalyst, che ha predisposto verso il clou della festa con delicatezza e maestria. Il momento dell’ufficialità ha visto gli interventi dell’amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Giampiero Mongatti e dall’Assessore alla cultura Fulvio Giovannelli. Parole calde le loro verso l’artista barberinese, per il quale sono state elargite espressioni di orgoglio e riconoscenza. Una vita per la poesia quella di Ivo, che non è passata sotto silenzio da parte dell’ente pubblico locale, il quale è andato volutamente in controtendenza – come ha rilevato Giovannelli – rispetto all’espressione latina ‘Nemo propheta in patria’ riconoscendo, con la massima onorificenza istituita dal Comune, il valore di un cittadino che ha profuso il suo impegno e le sue doti nella cultura.
Una felicità immensa per Guasti, come egli stesso ha evidenziato nel suo discorso di ringraziamento che ha chiuso l’evento, e che ha declinato nel fatto che a conferirgli tale riconoscimento sia stata una istituzione democratica, la quale ha assunto la decisione all’unanimità attraverso quel Consiglio comunale che lo ha visto in passato sedere, per ben tre mandati, sul suo scranno. Questo a sottolineare quali siano i valori sovente evocati dai suoi versi, che si incanalano nel filone della poesia civile, raffigurando l’uomo del presente e tracciando futuri possibili scenari. Grato quindi per la testimonianza ricevuta, Ivo ha regalato al pubblico un po’ della sua storia, del suo cammino poetico, rispondendo a una domanda che spesso gli viene rivolta, cioè da dove sia scaturita quella scintilla che ha acceso in lui la fiamma della poesia, fino a divampare in un fuoco mai sopito. Un professore avuto alle superiori lo educò alla bellezza della letteratura, ed in particolare della composizione in versi, avvicinandolo alla lettura di molteplici autori, non soltanto italiani. Poi, già adulto, l’incontro con due personaggi-chiave che riconobbero nelle sue composizioni uno stile da incoraggiare: Ottavio Cecchi, allora redattore per l’Unità, e Romano Bilenchi, anch’egli giornalista e scrittore. Infine, per celebrare questo momento che costituisce una tappa importante della sua carriera, il poeta ha voluto condividere la sua gioia facendo dono ai presenti della lettura dei suoi versi dedicandoli appunto ‘Agli Amici’. Ed ogni altra parola è superflua di fronte al fluire della sua lirica, che riportiamo in chiusura. Non senza ricordare che molte delle opere di Ivo Guasti sono disponibili nel catalogo del sistema integrato delle biblioteche del Mugello:
Agli Amici Ed eccomi sono tornato di nuovo a mani aperte come conviene ad uno sincero e questo slancio rinnovato fatto ad un tratto più giovane rinnova maturi sentimenti.
Negli occhi fissa ancora ho l’immagine dell’ultimo addio e m’è penoso il ricordo del tempo passato. Quanti mi chiamano! Ansioso mi volto e di profilo più calva diventa la testa quasi mi pesa il respiro ma vitale è la linfa che entra nei polmoni brezza dei luoghi nativi.
Con la mano a mezz’aria saluto i più prossimi possedendo sguardi più caldi per incontrare gli occhi di tutti.
Per monti e torrenti per mari desolati corpi smilzi inseguivo in una lunga frettolosa bramosia di nuovi incontri.
Sono tornato e sempre resterò Su questa terra che ci vide nascere.
Infine, Guasti ha dedicato alcuni suoi versi per ringraziare il Comune ed il paese, che tanto lo hanno appoggiato e sostenuto:
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