FIRENZUOLA – Estremamente suggestivo doveva essere il percorso della Via Crucis che saliva dalla località Le Cateratte e proseguendo, sulle alture circostanti, arrivava alla chiesa di San Piero Santerno. Fu costruita per volontà di don Pietro Vivoli, allora parroco di quella parrocchia, e inaugurata il 22 luglio 1880, alla presenza dell’arcivescovo Eugenio Cecconi, con grande partecipazione di popolo. Si dice che don Pietro si sobbarcasse, a piedi scalzi e piangendo, il peso della croce per tutta la salita. Al termine del percorso fu imbandito un copioso ristoro per rifocillare il presule, il suo seguito, i parroci e i seminaristi convenuti.Verosimilmente il buon parroco Vivoli scelse questo percorso, estremamente brullo e sassoso, perchè ricordava il terreno del monte Calvario. Fu stabilito di smantellare la Via Crucis negli anni 60/70, quando si progettò una strada, che poi non venne realizzata, per portare la pietra dalla cava di San Piero ai luoghi di lavorazione, senza passare dal paese; dei quattordici tabernacoli, i primi quattro furono demoliti, gli altri crollarono per l’incuria e l’abbandono. Solo l’ultimo, di fronte alla chiesa di San Piero, è ancora intero, restaurato, per iniziativa di Pier Carlo Tagliaferri, in occasione del ripristino di questa ad opera degli alpini di Firenzuola.
Verrà fatta, prossimamente, una ricognizione per vedere se sono rimasti dei resti delle stazioni (sembra ce ne siano almeno di due) e per capire se è possibile ricostruire il percorso.
Nella prima foto si vedono i seminaristi di Firenzuola lungo il percorso della Via Crucis; nella seconda una veduta della chiesa ai primi del Novecento con il tabernacolo di arrivo (non quello sulla sinistra, ma quello al centro davanti al muro di pietra)
La chiesa di San Piero Santerno è una delle più antiche di Firenzuola: si hanno sue notizie fin dal 1192. Si pensi che nella prima cerchia muraria del paese, iniziata nel 1332 e distrutta dagli Ubaldini dieci anni dopo, era stata costruita, sul lato est, una porta detta di San Piero, da cui iniziava, passando dalla omonima chiesa, la via della Romagna, che conduceva verso Imola.
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