Sono tutti manufatti di pietra: teste dall’espressione attonita, talvolta minacciosa, mammelle per invocare fertilità, stelle a sei punte di origine precristiana diffuse dai maestri comacini (per la prima volta documentati a Firenzuola dal Trecento), croci di ogni tipo, simboli solari antichissimi come la ruota/rosone e la raggiera, gigli arcaici fiorentini a ribadire l’appartenenza del territorio al nuovo governo fiorentino dopo la caduta degli Ubaldini. Alcuni sono databili al tardo medioevo (quello più antico con data incisa è del 1452), altri al Cinquecento e quindi ai secoli successivi per terminare ai primi del Novecento. In vari casi sono venuti alla luce esemplari rarissimi, altri considerati un unicum per le loro caratteristiche esclusive, come la mammella di Cornacchiaia o il bastone di Esculapio del Corniolo, simbolo dell’antico ospitale documentato dal 1158, altri ancora misteriosi come le scritte in lettere greche di Ara Fontigiana presso Scheggianìco. Il repertorio che ne è risultato è prezioso perché rappresenta di fatto una espansione del locale Museo della Pietra serena, una esposizione di manufatti complementare a quella del Museo, che ognuno può rintracciare sul territorio. La pubblicazione di 208 pagine, con oltre cento foto a colori, ha la Prefazione di Alessandra Biagi, storica e autrice di varie pubblicazioni sull’argomento. Segue l’Introduzione dell’autore sull’origine, i significati e il valore documentario di questi materiali. Il grosso del lavoro di ricerca è contenuto nelle 81 schede, ognuna con una pagina dedicata al manufatto, seguita a fronte da una pagina di foto a colori. Il volume – completato da dieci Itinerari, ognuno descritto e rappresentato su pianta a colori – vuole essere anche una guida, e insieme un invito, alla (ri)scoperta del territorio e delle sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche, un’occasione per una “caccia al tesoro” dove il tesoro sono questi “segni” di pietra che non hanno un valore venale, ma che sono da rispettare e conservare per il loro significato storico di testimonianze preziose delle paure antiche che angosciavano i nostri predecessori fino a qualche generazione fa, dalle quali appunto questi “segni magici” posti all’ingresso della casa dovevano proteggerli. L’auspicio è quello di ampliare questo primo repertorio con le segnalazioni che si spera arriveranno da parte di cittadini interessati a riscoprire e valorizzare un patrimonio di segni di pietra che per secoli hanno caratterizzato il territorio di Firenzuola, città della Pietra Serena.
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