rosselli-pieve-di-san-lorenzo-leggenda-tre-lanceBORGO SAN LORENZO – La pala è databile al 1615, anno in cui, secondo le fonti, l’altare in cui è collocata fu fondato dal borghigiano Vittorio Grossi, forse in ricordo di una qualche pestilenza (o altro evento negativo) ed è attribuita a Matteo Rosselli, uno dei più attivi pittori fiorentini della prima metà del Seicento. In effetti, l’opera, malgrado il suo carattere intensamente devozionale (rappresenta, infatti, i due santi Domenico e Francesco che, assieme alla Vergine, implorano Cristo di non punire gli uomini per i loro peccati), secondo lo spirito della Controriforma che richiedeva rappresentazioni sacre chiaramente leggibili e dal carattere fortemente edificante, si mostra di notevole livello artistico per l’intenso patetismo delle figure, per la precisone del disegno, per la definizione dei volumi, per il realismo e per il fulgore cromatico. La lunetta sovrastante, che rappresenta l’Eterno benedicente (in verità in uno stato di conservazione non ottimale), non è pertinente ed è stata recentemente identificata come una delle opere del pittore fiorentino seicentista Francesco Furini, proveniente dalla vicina chiesa conventuale francescana di San Francesco.

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