Paolo MenchettiBARBERINO DI MUGELLO – Paolo Menchetti è il primo fotografo professionista mugellano ad aver la qualifica di fotografo Google, dotato di una speciale macchina fotografica in grado di rivoluzionare le modalità di ripresa.

Barberinese, ha iniziato ad occuparsi di fotografia nel 1980, aprendo il suo primo negozio al pubblico nel 1985 a Barberino di Mugello, fino al 2015. Da allora la sua attività si è spostata in Internet, con un sito personale, una pagina Facebook e Youtube. Da parecchi anni organizza corsi fotografici: “Quello che partirà in questa primavera -dice- sarà l’ottavo, e questo mi permette di trasferire la mia passione per la fotografia a tanti giovani che mai come oggi hanno a disposizione gli strumenti tecnici per fotografare, ma manca loro la consapevolezza di come trasferirvi le emozioni”.

Menchetti, come ti è venuta questa idea del 360 gradi? In realtà l’idea è venuta al mio amico e collaboratore Mauro Mascalchi, sistemista e web designer nonché fondatore di Mascaweb Informatica, che nel 2015 mi propose una collaborazione su un progetto con foto panoramiche a 360 gradi, appunto. Incuriosito da questa nuova tecnologia ho cominciato il mio cammino, che presupponeva il doversi confrontare con strade ancora da tracciare, perché non c’erano soluzioni già pronte e codificate, ma bisognava andarsi a cercare i software e le procedure nel vastissimo mondo del web. Un percorso di “caccia” che ci ha portato in diversi vicoli ciechi, ma che, in due anni, alla fine ci ha permesso di preparare un prodotto interessante e condivisibile in tutte le piattaforme Internet. Per questo abbiamo preso la certificazione di fotografi Google Street View! In tutto questo il ruolo di Mauro è stato fondamentale.

Puoi spiegare in cosa consiste? Quali sono le caratteristiche e le potenzialità? Apparentemente è un’idea molto semplice: vedere il mondo non più da “una prospettiva singola”, come fino ad ora ci hanno proposto le macchine fotografiche consuete, che puntano il loro obiettivo in una determinata ed unica direzione. Pensate di trovarvi al centro di una sfera, dove le pareti siano l’ambiente che vi circonda. All’interno della sfera si può scrutare tutti i punti e ingrandirli a piacimento… beh, questa è la foto 360.  Le potenzialità sono infinite: promozione commerciale, attività economiche e ricettive, promozione territoriale e turistica, immobiliare ed edilizia ecc. ecc. Tutto può essere rivisitato e proposto con questa visione nuova, e che non a caso è stata battezzata “immersiva”. Il successo, anzi la vera e propria esplosione del 360 gradi nei social network e nella promozione a tutti i livelli, dimostra quanto la gente sia affascinata dal prodotto. Anche perché serve ad incuriosire, invita all’approfondimento, può svolgere una operazione sinergica ed efficace insieme ad altre soluzioni più tradizionali, ad esempio può essere un ulteriore strumento che porta all’acquisto di mappe cartacee dei sentieri, sovrapponendovi una precisa e rassicurante collocazione tramite coordinate GPS,così come di itinerari storici, favorendo quindi l’arrivo nel territorio di turisti e viaggiatori, ognuno con obiettivi e interessi diversi.

Pensi che ci possa essere interesse sul territorio? Chi potrebbe essere interessato a usufruire di questo nuovo servizio? La promozione territoriale è appunto uno dei più importanti comparti al quale si rivolge questa tecnologia nuova: sembra nata apposta per veicolare e presentare i territori da molteplici punti di vista. Pensate ad un turista che pianifica un viaggio: potrà vedere itinerari storici, “entrare” nelle chiese e nei musei con tour virtuali, fare dei focus su opere d’arte delle quali magari non sospettava neanche l’esistenza, lasciarsi trasportare dalla sensazione di sentire i profumi dei boschi, mentre ne percorre virtualmente  i sentieri.  Avvertire crescere l’emozione, insieme al desiderio di venire ad assaggiare i nostri prodotti locali, che può vedere presentati ed apparecchiati nelle strutture ricettive. E tutto questo da casa sua. In più potrà seguire le tracce di quanto visto sul suo pc casalingo, anche nel suo telefono cellulare, perché la nostra tecnologia è “responsive”, quindi si adatta automaticamente ai vari dispositivi mobile.

Finora cosa hai fotografato di interessante? Posso fare qualche esempio: la Pieve di San Lorenzo a Borgo, dove, all’interno delle fotografie a 360 gradi, abbiamo inserito dei contenuti multimediali come testi descrittivi e foto statiche per evidenziare le principali opere d’arte, in un vero tour virtuale guidato. Oppure un percorso ad anello sul lago di Bilancino, uno dei primissimi tour realizzati, che per quanto breve dona una bella sensazione di fusione tra l’acqua, il cielo e il verde delle sponde. Oppure, sempre rimanendo in abito storico, il Castello di Barberino, con un tour virtuale che fa entrare il visitatore dal giardino all’italiana, e lo accompagna facendolo “passare” per l’antico orto, poi al cortile esterno, fino alle suggestive sale interne. E molte altre.

C’è una cosa che ti ha particolarmente soddisfatto? L’ultima alla quale io e Mauro abbiamo lavorato: il primo monitoraggio a 360 gradi della Via degli Déi! Ci ha fatto particolarmente piacere che l’Unione dei Comuni del Mugello abbia creduto nelle possibilità di questa nuova visione emozionale, in termini di promozione di questa bellissima “Via” che attraversa il nostro Appennino, e che ogni anno vede un numero di visitatori sempre crescente. Sono disponibili sul sito turistico dell’Unione dei Comuni le nostre prime due tappe, che abbiamo fotografato partendo dal confine tra Emilia Romagna e Toscana, fino a Sant’ Agata di Mugello.

Progetti futuri? Ci piacerebbe, introdurre la tecnologia VR, utilizzando speciali visori che porteranno lo spettatore in una rappresentazione 360 totalmente immersiva.. ma la cosa importante è continuare la passione della fotografia con questa rivisitazione tecnologica e distribuire i nostri lavori futuri in modo da far conoscere il territorio toscano e le imprese che lo occupano.

 

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 aprile 2018

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