L’obiettivo è quello di potenziare e rendere fruibile il meccanismo dell’orologio di Filippo Brunelleschi attraverso la comprensione della sua storia, del suo andamento e dell’importanza nei lavori dell’architetto, attraverso anche strumenti nuovi, come una web app dedicata. E l’architetto Romby, direttrice del Museo dei Ferri Taglienti a Scarperia, ci racconta l’opera di Filippo Brunelleschi.
La unicità del maccanismo dell’orologio del Palazzo dei Vicari di Scarperia, ha sollecitato ricerche e studi indirizzati a restituire la configurazione originaria del manufatto ovvero a riconoscere modifiche, trasformazioni, sostituzioni delle parti meccaniche intervenute nel lungo periodo (1445-1919) in cui l’orologio ha segnato la vita della comunità di Scarperia. Il suono dell’orologio regolava lo svolgersi dei giorni e delle attività degli abitanti: l’aprirsi e il chiudersi delle porte cittadine, l’inizio e il termine dell’attività di mercato, le cadenze di eventi festivi o luttuosi, e infine segnalava situazioni di allarme o pericolo.
Se la messa in opera dell’orologio può risalire ai primi decenni del Quattrocento ( 1445), la sua manutenzione affidata ad un persona specializzata ( il temperatore) che la comunità nominava e pagava annualmente, attraversa il tempo; oltre a provvedere alla carica, ovvero alla registrazione dei pesi e contrappesi che assicuravano il funzionamento regolare del meccanismo, al temperatore era demandato il controllo pressochè giornaliero dell’ora e ovviamente tutte le eventuali operazioni necessarie per mantenere il meccanismo in efficienza. Le intemperie cui il meccanismo era sottoposto e l’usura richiedevano interventi che potevano andare dalla semplice pulitura alla riparazione di parti meccaniche e fino alla sostituzione di interi pezzi. E famosi “meccanici” orologiai come Girolamo della Volpaia intervennero nel restauro dell’orologio e delle sue parti.
Ma se la cronologia documentaria (ritrovata nell’Archivio storico del comune di Scarperia) ha fornito la sequenza delle operazioni di restauro dell’orologio, con l’impiego delle nuove tecnologie digitali è divenuto possibile riconoscere le operazioni di sostituzione/ricostruzione ed arrivare ad un modello digitale “verosimile” del manufatto progettato e realizzato da Brunelleschi.
La costruzione del modello digitale ha richiesto oltre alla messa a punto di un rilievo puntuale ( eseguito con scanner laser), la individuazione delle parti mancanti, la loro realizzazione (modellazione) e posizionamento funzionale al moto di ruote e ingranaggi deputati sia a segnare le ore azionando il moto della lancetta, sia a mettere in azione la suoneria a percussione.
Per la ricostruzione delle parti mancanti si è operato per comparazione con i pochi meccanismi superstiti di orologi da torre di età prossima a quella dell’orologio di Scarperia, ed una particolare attenzione è stata dedicata alla veridicità delle azioni motorie ed alla loro concatenazione. L’animazione del modello virtuale, permette inoltre diverse “vedute” del corpo meccanico e dei suoi componenti.
Così l’antico e “misterioso” orologio di Brunelleschi conosce oggi una nuova vita”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 giugno 2023