SCARPERIA E SAN PIERO – È stato presentato nei giorni scorsi nel Salone dei Tendaggi del Palazzo dei Vicari di Scarperia il progetto, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, per la valorizzazione del prezioso meccanismo dell’orologio di torre del Palazzo dei Vicari di Scarperia realizzato nel 1445 da Filippo Brunelleschi.

L’obiettivo è quello di potenziare e rendere fruibile il meccanismo dell’orologio di Filippo Brunelleschi attraverso la comprensione della sua storia, del suo andamento e dell’importanza nei lavori dell’architetto, attraverso anche strumenti nuovi, come una web app dedicata. E l’architetto Romby, direttrice del Museo dei Ferri Taglienti a Scarperia, ci racconta l’opera di Filippo Brunelleschi.

“È un privilegio raro  poter trovare un’opera d’arte  nel luogo per cui  era stata pensata, a maggior ragione per un’opera  d’arte meccanica come l’orologio realizzato  da Filippo Brunelleschi per la torre del Palazzo dei Vicari di Scarperia, un capolavoro di  orologeria unico superstite  dei numerosi  “orioli” creati  dal grande architetto  fiorentino. La certa autografia del manufatto costituisce una significativa conferma della sapienza  progettuale e delle qualità innovative   dell’attività brunelleschiana nell’ambito  delle diverse scienze, dalla meccanica all’idraulica, così come  nel disegno e infine nell’architettura.

La unicità  del maccanismo dell’orologio  del Palazzo dei Vicari di Scarperia, ha sollecitato ricerche  e studi indirizzati  a restituire  la configurazione originaria  del manufatto ovvero a riconoscere modifiche,  trasformazioni, sostituzioni delle parti meccaniche intervenute  nel lungo periodo (1445-1919) in cui l’orologio ha segnato la vita  della comunità di Scarperia. Il suono dell’orologio regolava  lo svolgersi dei giorni e delle attività degli abitanti:  l’aprirsi e il chiudersi delle porte cittadine, l’inizio e il termine  dell’attività di mercato, le cadenze  di eventi festivi o luttuosi, e infine  segnalava  situazioni di allarme  o pericolo. 

Se la messa in opera   dell’orologio  può risalire  ai primi decenni del Quattrocento    ( 1445), la sua manutenzione affidata  ad un persona  specializzata  ( il temperatore) che la comunità nominava  e pagava annualmente, attraversa il tempo; oltre a provvedere alla carica, ovvero alla registrazione  dei pesi  e contrappesi che  assicuravano  il funzionamento regolare del meccanismo, al temperatore era demandato  il controllo pressochè giornaliero  dell’ora  e ovviamente tutte le eventuali  operazioni  necessarie  per mantenere il meccanismo in efficienza. Le intemperie cui il meccanismo era sottoposto e l’usura  richiedevano interventi che potevano  andare dalla semplice pulitura   alla riparazione di parti meccaniche  e fino alla sostituzione di  interi pezzi. E famosi  “meccanici” orologiai come Girolamo della Volpaia intervennero   nel restauro dell’orologio  e delle sue parti.

Ma se la cronologia  documentaria (ritrovata  nell’Archivio  storico  del comune di Scarperia) ha fornito la sequenza   delle operazioni di restauro  dell’orologio, con l’impiego delle nuove  tecnologie digitali  è divenuto possibile riconoscere le operazioni di  sostituzione/ricostruzione  ed arrivare  ad un modello digitale “verosimile” del manufatto   progettato e realizzato  da  Brunelleschi. 

La costruzione del   modello digitale  ha richiesto oltre alla messa a punto di un rilievo puntuale (  eseguito  con scanner laser), la  individuazione delle parti mancanti, la loro realizzazione  (modellazione)  e posizionamento  funzionale  al moto  di ruote e ingranaggi  deputati sia   a segnare  le ore azionando  il moto della lancetta, sia a mettere in azione la suoneria  a percussione. 

Per la ricostruzione delle parti mancanti si è operato per comparazione  con  i pochi meccanismi superstiti di orologi da torre di età prossima   a quella  dell’orologio di Scarperia, ed una particolare attenzione  è stata dedicata   alla veridicità delle azioni motorie ed alla loro concatenazione. L’animazione del modello virtuale, permette inoltre  diverse “vedute”  del corpo meccanico  e dei  suoi componenti. 

Così l’antico e “misterioso” orologio di Brunelleschi  conosce oggi   una nuova vita”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 giugno 2023

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