Com’è nata l’idea di questa riedizione? Nasce dal desiderio di non perdere testimonianze sul priore che ritenevo significative, e per dare maggiore diffusione a testi sostanzialmente inediti. La spinta di Serena Pinzani ha tolto ogni appiglio alla mia fatica.
Cosa ci troverà il lettore in queste pagine, e cosa hai aggiunto rispetto al fascicolo di tanti anni fa? Di nuovo ci trova una bella omelia di don Cesare Mazzoni, ultimo a portargli la Comunione, e i primi acerbi interventi dei suoi ragazzi, a soli 10 anni dalla morte.
Non fu questo, vero, l’unico fascicolo, che realizzaste come radio Mugello No, realizzammo altri fascicoli: su Bilancino, verso cui eravamo critici, sull’ospedale di Luco di Mugello, due sulla Faentina con la spinta decisiva di Silvano Scheggi: un contributo alla riattivazione della linea. In tutti vi fu un lavoro di interviste a molti soggetti esperti dei settori affrontati. Non solo commenti ma dati e punti di vista, opposti.
Torniamo a Don Milani e alla tua nuova pubblicazione. Di testi su Don Milani ormai ce ne sono milioni. Qual è la peculiarità di questa opera? Di questa pubblicazione ti dirò che ho scoperto un ruolo politico di La Pira che ho percepito nella sua grandezza solo scrivendo l’introduzione. E l’ambiente profetico della Chiesa fiorentina che il Card. Dalla Costa aveva garantito.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 dicembre 2018