Altra opera firmata e datata 1751 è la grande tela dell’altare di destra, del pittore Ignazio Hugford (Firenze, 1703-1778) che raffigura Papa Silvestro che battezza l’imperatore Costantino.
Sulle pareti della chiesa campeggiano otto grandi quadri, raffiguranti altrettanti episodi della Passione di Cristo. La serie fu commissionata negli anni 1846-1848 al pittore Luigi Sabatelli che si avvalse anche della collaborazione dei figli. Anche in questo caso il ciclo pittorico esprime attraverso una sensibilità romantica, pur nutrita di riferimenti classici e accademici, una qualità pittorica mediamente elevata.
Il Novecento non è avaro di interventi nell’oratorio del Crocifisso: la parte più significativa è senza dubbio svolta dalla Manifattura Chini. Oltre alle interessanti vetrate dell’oratorio della Compagnia del Corpus Domini, opera delle Fornaci San Lorenzo e donate da Chino Chini nel 1922, si devono alla manifattura il grande pannello in piastrelle raffigurante San Giovanni Battista (Galileo Chini, anni venti del Novecento). Inoltre, sotto il loggiato, si può ammirare una grande lunetta ceramica con gli stemmi dei comuni mugellani, opera tarda di Augusto Chini (1989).
Sulla controfacciata della chiesa vi è il monumentale organo, realizzato dall’organaro pistoiese Bartolomeo Stefanini nel 1696 per la badia di San Bartolomeo a Fiesole (Badia fiesolana), da dove fu rimosso nel 1808 dal governo francese per essere poi collocato all’interno della pieve di Faltona. Ridotto in cattive condizioni e non più funzionante, lo strumento, capolavoro dell’arte organaria toscana del periodo barocco, è stato rimosso e collocato nell’oratorio del SS. Crocifisso.
Scheda di Marco Pinelli