borgoPanchetti  

Panchetti, Giuseppe. Borgo San Lorenzo : Origini, storia e curiosità nei suoi primi duemila anni di vita / Giuseppe Panchetti. – Borgo San Lorenzo : Il Filo, 2000. – 103 p. : ill. ; 24 cm

 

Soggetti: Borgo San Lorenzo (Fi) – Storia – Sec. 5.-20
Classe Dewey: 945.551 Storia della Toscana. Nord della provincia di Firenze

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L’autore è il borghigiano Giuseppe Panchetti, che all’amore per il proprio paese unisce la passione per la storia locale. E proprio questa passione è all’origine del libro “Borgo San Lorenzo. Origini, storia e curiosità nei suoi primi duemila anni di vita”.

Un libro semplice dunque. Ma non si scambi la semplicità con la banalità. Panchetti ha il pregio di raccontare in un linguaggio e con una scansione adatta a tutti la storia del capoluogo mugellano, dalla sua nascita ad oggi. Dietro a quelle tante “finestre” sul passato, contenute nel centinaio di pagine del libro, c’è una ricerca attenta e appassionata. E il libro nasce dal desiderio che tutti, a cominciare dai ragazzi delle scuole, conoscano di più le vicende storiche delle quali tanti luoghi borghigiani sono visibilmente segnati. Non a caso, accanto ai testi, il libro offre anche circa 80 immagini –14 disegni, 44 foto in bianco e nero, 20 foto a colori-. E non manca, in appendice, una sezione artistica, dove Panchetti dà spazio a molti pittori mugellani, o legati al nostro territorio, come Enrico Pazzagli, Lino Chini, Marco Lukolic’, Mauro Simoni, Lanfranco Villani, Giancarlo Donatini, Alberto Bonanni, Pietro Annigoni, Mario Lapi, Marco Bongiovanni, Fernando Lombardi, per presentare un paese inedito, visto con gli occhi dell’arte.

Così l’autore spiega la genesi del libro:

“Tutto ebbe inizio -dice Giuseppe Panchetti- nell’ottobre 1998, quando l’amico Giampiero Giampieri, conoscendo di me la passione per la storia e l’interesse per l’arte, mi propose di preparare una visita guidata, mirata al centro storico di Borgo San Lorenzo e alla sua Pieve.  Fruitori di quella iniziativa i ragazzi del G.R.IM., l’oratorio da poco ricostituito, guardando anche alla passata (e grande) esperienza salesiana.

Accettai con entusiasmo. Sarebbe stato imperdonabile lasciarsi sfuggire l’occasione per accennare alle nostre origini, coinvolgendo i ragazzi non con la storia aulica, quella ufficiale e noiosa, ma con gli avvenimenti della nostra terra, i piccoli drammi, le miserie, le gioie e le curiosità che costituiscono la memoria collettiva di tutti noi.

Quell’incontro fu caratterizzato dalla presenza di una settantina di ragazzi, vispi, attenti e curiosi, al termine del quale (sempre il carissimo Giampiero), consapevole che verba volant, scripta manent, mi pregò di buttar giù per iscritto ciò che era stato raccontato, affinché quanto elaborato non andasse disperso.

Ed è così che ha visto la luce la nostra storia, quasi per caso. Queste righe, semplici e senza pretese, sono dirette – almeno nelle intenzioni – ai ragazzi e ai giovani borghigiani, con lo scopo di stimolarne la curiosità ed accrescerne la conoscenza.  Quindi l’amore verso la propria terra”.

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