
BORGO SAN LORENZO – Il dipinto, attribuito concordemente al pittore Piero di Cosimo e databile ai primissimi anni del Cinquecento, raffigura quella che viene definita una “sacra conversazione”, in cui le figure rappresentate sembrano assumere un atteggiamento “dialogante” fra loro. L’impostazione monumentale delle figure, il disegno essenziale e preciso, la gamma cromatica impiegata, nonché la sensibile rappresentazione del paesaggio, richiamano una tendenza arcaizzante e neoquattrocentesca assunta dal pittore proprio agli inizi del Cinquecento, forse anche a causa dell’influsso sul suo animo della predicazione savonaroliana. Si tratta di un’opera di notevoli qualità pittoriche, espressione di una devozione tanto semplice e sincera quanto colta e raffinata che attinge le proprie radici in una tradizione di altissimo livello. La tavola non proviene dalla pieve borghigiana, dove è stata collocata per ragioni di conservazione, ma dall’oratorio del Santissimo Crocifisso dei Miracoli, che tuttavia, non possiamo stabilire quando e perché vi fosse giunta. La presenza del Battista, sembrerebbe, in via ipotetica, indirizzare verso una chiesa fiorentina, da dove potrebbe essere giunta a Borgo in seguito alle soppressioni granducali delle Compagnie e Confraternite religiose, avvenute alla fine del Settecento.
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