Nulla di nuovo, insomma, tutto già scritto ben seicento (600!) anni fa. Dove? A Scarperia, negli statuti del 1423. Ecco le prove.
- Chi danneggia i fossi in modo che l’acqua non possa defluirvi è punito con l’ammenda di 30 soldi.
- Il podestà deve ispezionare il territorio una volta al mese per accertarsi dei danni provocati all’ambiente.
- Ogni abitante deve spazzare il tratto di strada davanti alla sua casa ogni sabato.
- Vietato tenere in casa spazzatura e acqua putrida perché puzzano.
- Ogni abitante deve tenere un orto e coltivare almeno agli, porri, cavoli, pena 10 soldi di multa.
- Vietato gettare rifiuti nei fiumi.
- Vietato bruciare il bosco per fare carbone, pena 40 soldi di multa.
- Vietato far pascolare il bestiame nei fossi attorno al castello.
C’è anche dell’altro. Riguarda la politica, non Greta.
Vietato fare regali e donare somme di denaro al vicario, della stessa famiglia non più di un membro può ricoprire cariche pubbliche (fate il conto di quanti dovrebbero dimettersi, io ne ho già un paio in testa) e, udite udite, le controversie presentate al podestà devono essere affrontare e risolte entro un mese (un mese, non dieci anni). Che dire…i nostri arcavoli erano avanti. Eccome se erano avanti.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 febbraio 2020