Non si esagera definendo il testo del sacerdote fiorentino Giuseppe Maria Brocchi una pietra miliare in quanto è la prima opera a stampa riguardante l’intero Mugello. La trattazione è suddivisa in due parti. Nella prima si prendono in rassegna i castelli ancora fortificati (Barberino, Dicomano, Vicchio, Ronta, Galliano, San Piero a Sieve, San Godenzo, Cavallina, Sant’Agata, Luco, Villanuova e Pulicciano), le rocche, la fortezza di San Martino (a San Piero a Sieve), i vari monasteri, le ville e i tanti borghetti diffusi, annotando per ciascuno di essi le vestigia più significative e le famiglie dei possidenti.
La seconda parte è articolata in base alla circoscrizione ecclesiastica, allora strutturata in 21 pivieri, ai quali facevano capo i “popoli” delle varie parrocchie insediate nei più remoti angoli della vallata. Anche qui l’autore fornisce una puntuale descrizione degli edifici sacri, dei rettori e dei beni artistici di ogni pieve, chiesa o oratorio: un prezioso repertorio che documenta l’assetto del territorio, dalle pendici di Montecuccoli fino a San Leolino (Londa), alla metà del secolo XVIII.
A corredo dell’opera fu realizzata una mappa dal titolo “Topografia della provincia del Mugello situata alle falde degli Appennini in Toscana”, disegnata da Giuseppe Pozzi nel 1747, nella quale sono tra l’altro contrassegnate 90 ville presenti a quel tempo nel Mugello (un vero capolavoro per la cartografia dell’epoca) .
Il volume comprende anche, con distinto frontespizio, una “Cronica” consistente in una serie di appunti, redatti tra il 1366 il 1408 da Lorenzo di Tano da Lutiano, riguardanti una casata che si suppone fosse un ramo degli Ubaldini, un tempo Signori di gran parte del Mugello. L’antica rocca dei Da Lutiano nel 1726 era pervenuta per eredità al Brocchi, che pochi anni dopo volle trasformarla in una comoda villa. Si spiega così l’interesse per questo storico memoriale di famiglia, pubblicato con l’aggiunta di altri documenti e il commento dell’eruditissimo proprietario.
(A.G.)
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