MUGELLO – Ti dirai: come faccio a sfangarla? Dieci giorni ancora sono un’eternità. Sennonché: bisogna essere responsabili, ne va della nostra salute e della salute degli altri, spaghetti a mezzanotte a va bene (articolo qui), una chiacchierata da balcone a balcone e va bene, mi faccio la mascherina ‘Made in house’ e va bene, film, radio, dormire, lavare, imbiancare, aggiustare e va bene. E poi? Girala come ti pare, restano i libri. Una succulenta occasione per sprofondare in un titolo. Ti consiglio letteratura locale, non perché sia migliore ma almeno raffini la conoscenza delle radici. La tua libreria ne è sfornita? Vai sulla rete che qualcosa di buono lo trovi.

La Descrizione della Provincia del Mugello‘ del Brocchi, ad esempio. È del 1748, la prima in assoluto che parla di noi. Nel confronto scoprirai quanto siamo cambiati.

Un vortice di bellezza i ‘Canti orfici’ di Dino Campana, la tradizione ‘Lettera a una professoressa’ del prete di Barbiana, un ritratto affilato della valle in ‘Mugello è una trapunta di terra’ di Simona Baldanzi. Se poi vuoi provare nuove pietanze, scartabella ‘Mugello in cucina’ di Tebaldo Lorini. Leggi e cucini. Due piccioni con una fava. Per la gioia del cuore ‘L’occhio incantato’ di Paolo Menchetti, foto d’autore di rara profondità.

C’è di più. La butto lì e la affido alla redazione del Filo. Sono tante le famiglie che hanno figli piccoli in casa. Tirate fuori un lenzuolo, oppure un bel foglio di carta, disegnate coi vostri bambini la speranza e attaccatelo alla finestra, a un balcone, a una terrazza, a una porta. Ci serve colore. Tutto quello che cancelli il grigio di questi giorni.

Riccardo Nencini

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Marzo 2020

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