VICCHIO – Si intitola “Dagli amanti al mondo”, ed è ambientato in gran parte a Vicchio, il libro scritto e pubblicato lo scorso 31 Gennaio da Michela Pini con la casa editrice “Ouverture Edizioni”. Nel volume l’autrice, che abita in Maremma dove è direttrice di una casa di riposo per anziani, ricostruisce parte della storia della sua famiglia, che inizia, come detto, nel paese mugellano.
Una saga familiare: “Mio padre – spiega Michela Pini – è originario di Vicchio, la sua famiglia era di Rostolena. Suo babbo, mio nonno Michele, all’età di 19 anni si frequentava con una ragazza di 14 anni, che rimase incinta. Non poterono però sposarsi, e in seguito a questi fatti mio nonno lasciò Vicchio ed andò a Firenze, dove iniziò a lavorare, e una nuova vita. Intanto, dopo varie vicissitudini, il bimbo era nato all’Istituto degli Innocenti, ed era poi arrivato nella casa materna, accolto come un figlio da quello che in realtà era suo nonno, e considerando la madre come una sorella che gli faceva da balia”.
“Nel frattempo – continua l’autrice – mio nonno si era sposato con un’altra donna e dopo sette anni nacque mio padre. I due fratelli si sono incontrati solo da adulti, è una storia che mi ha sempre colpito: erano figli dello stesso padre, ma avevano cognomi diversi. È una vicenda particolare che ho voluto ricostruire, scoprendo anche particolari che non conoscevo”.
“Ad esempio pensavo che mio zio fosse anche nato a Vicchio, non sapevo che era nato all’Istituto degli Innocenti. Erano storie molto diffuse in quegli anni. E il libro ricostruisce la vicenda a partire dagli anni Venti, quando nacque l’amore tra mio nonno Michele e questa ragazza, fino ad arrivare al 1970, che è l’anno in cui si sono incontrati i due fratelli. Si parte da Vicchio, da Rostolena, per poi passare a Firenze. Si seguono le vicissitudini di mio nonno che per un periodo abitò a Capri, dove faceva il cuoco, poi si trasferì a Bari, dove è rimasto fino alla morte. Mio padre, intanto, da Bari si era spostato a Torino, dove sono nata io, poi è tornato a Firenze e si è incontrato con suo fratello. Adesso – conclude – a Vicchio abita mia cugina. Mio zio, infatti, si era sposato ed ha avuto due figlie. Purtroppo sia mio zio che mio papà sono morti, ora rimangono solo queste cugine”.
Per ricostruire questa storia, nel libro Michela Pini si è fatta aiutare dalle carte dei tarocchi, “nell’utilizzo – spiega – che ne ha fatto Calvino, per dare un filo conduttore. Ho usato una carta per ogni capitolo, e anche il titolo trae ispirazione da questo”.
“Quella che racconto – continua – è anche una storia pesante. Mia nonna paterna, ad esempio, durante la guerra ha anche fatto la prostituta e leggeva i tarocchi; il riferimento a queste carte è anche un modo per alleggerire il tono del racconto”.
Questa la presentazione del libro fatta dalla casa editrice:
“C’è un momento preciso in cui inizia l’amore?» si chiede Ada, innamorata di Michele. Un amore sfortunato, che inciampa, resiste e si piega alla Storia e alle storie. Campagna fiorentina. Anni Venti. Prende il via da qui l’intreccio familiare che vede i sei protagonisti attraversare l’Italia di un secolo: vivere il Fascismo, la guerra, la fame, gli ideali politici e i sogni di ricostruzione. Sei protagonisti che, come le carte dei tarocchi, filano trame invisibili, e guidano quel destino che ci conduce fino ai giorni nostri, ai rimpianti e ai ricordi più dolci. Tutto questo attraversa il tempo e lo spazio dell’Italia di quegli anni: Firenze alla fine degli anni Venti, Bari e Capri negli anni Trenta, Torino e Firenze durante la guerra e nel Dopoguerra”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Marzo 2024