VICCHIO – In occasione dei cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani il Comune di Vicchio ha promosso ha curato un libretto dedicato alla figura e all’eredità di don Lorenzo, che è stato distribuito a Barbiana in occasione della visita del presidente della Recpubblica Sergio Mattarella (qui per scaricarlo). Un lavoro composito, formato da una molteplicità di contributi che contribuiscono a creare, come in un mosaico, un ritratto di don Lorenzo e di quello che ci ha lasciato.

Le due brevi presentazioni sono affidate al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa, e sono seguite da tanti interessanti interventi, ciascuno dei quali mette in luce un aspetto diverso. 

Il libro è strutturato su 16 bisogni per ciascuno dei quali c’è un intervento da parte di una personalità. Quasi delle parole chiave: si va dall’innovazione etica, allo spirito di sacrificio, alla passione, alla fiducia, alla crescita personale fino al “prendersi cura”.

Così, ad esempio, Leandro Lombardi, presidente dell’Istituzione culturale don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, riflette sul concetto di libertà intesa come piena e autentica realizzazione della nostra personalità e non come soffisfazione dei bisogni immediati. Oppure il giornalista Paolo Ciampi riflette sul significato di comunità in don Lorenzo Milani. 

Ma sono tanti i nomi che hanno contribuito a dare vita al libro, tra loro Anna Fasano di Banca Etica o Angelo Gentili di Legambiente. Interessante la riflessione di Rosy Bindi, presidente del comitato “Centenario don Milani” sull’impatto politico. Scrive Bindi: “All’Italia di oggi, alla settima potenza industriale del mondo che ha la dispersione scolastica esplicita e implicita tra le più alte d’Europa e quindi del mondo e che la vede distribuita secondo criteri classisti non meno evidenti di quella che colpiva i figli dei contadini del Mugello o degli operai di Prato. Soffermiamoci sull’Italia dei nostri giorni che registra tassi altissimi di disoccupazione giovanile e femminile che nelle regioni del sud sfiora percentuali che ci collocano tra gli ultimi paesi dell’UE; che ha tassi di povertà assoluta e relativa anche tra chi ha un lavoro, perché spesso è precario e mal pagato. Proviamo a chiederci perché le disuguaglianze sono aumentate non solo a causa della irrisolta questione meridionale, ma per il riprodursi di insopportabili differenze tra i territori, i ceti sociali, il sesso, l’età”.

E’ a Riccardo Nencini che tocca riflettere sul significato di Autenticità, scrivendo: “L’autenticità richiede quindi coraggio, personalità, è l’ingrediente più importante della libertà”. E ancora: “L’autenticità richiede quindi coraggio, personalità, è l’ingrediente più importante della libertà. 

Poi don Maurizio Pieri, pievano di Vicchio, riflette sul tema dello Spirito di Servizio, e il religioso e scrittore Guidalberto Bormolini riflette sul senso di Eccellenza scrivendo: “Eccellere in sogno ed utopia! Gli africani, e sembra di sentire don Milani, dicono che se si sogna da soli, resta illusione. Se si sogna insieme, una nuova realtà incomincia”.

Tocca ad Ambrogio Brenna, del consiglio di amministrazione di Oxfam Italia e con la sua esperienza di sindacalista Cisl, riflettere sul significato di “Prendersi cura”: quell’I Care che tanto ha lasciato, . 

Conclude Franco Vichi, assessore del Comune di Vicchio: “Don Milani, vive, perché con i valori universali delle sue parole e del suo fare, non ha bisogno di “aiutini” ideologici o artifizi naturali provocati dalla spinta della digitalizzazione e della comunicazione ossessiva dei media, tantomeno dalla complessità della globalizzazione. Don Milani vive. Tra noi, tra tutti Noi, laici, cattolici, atei, di qualsiasi religione o credo”.

Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 Agosto 2023

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