BORGO SAN LORENZO – “Epica e commedia, sberleffi e crudeltà. In ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano: la violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore”: così definisce “Dioggene”, magistralmente interpretato da Stefano Resi, il suo autore e regista Giacomo Battiato. E il pubblico mugellano ha dimostrato di apprezzare parecchio lo spettacolo.

Tutto esaurito, per la prima opera della nuova stagione teatrale allestita da Comune di Borgo San Lorenzo e Fondazione Toscana Spettacolo (il primo appuntamento, agli inizi di dicembre, era stato rinviato, e così Dioggene ha aperto la stagione. Ed è stata un’apertura sicuramente degna, per l’interpretazione forte ed efficacissima dell’attore che da solo ha retto per un’ora e mezzo l’intero spettacolo.

Fresi, che interpretava un attore famoso, Nemesio Rea, è passato dal Medioevo all’attualità per indagare l’animo umano di ieri e di oggi. Prima è andato in scena interpretando un testo in volgare duecentesco, la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla battaglia di Montaperti. Poi lo ritroviamo in camerino, mentre si prepara per lo spettacolo, turbato dalla rottura violenta con la moglie. Ma è nel terzo quadro che finalmente lo vediamo vivere felice in un bidone dell’immondizia: ha lasciato tutto per essere libero di parlare del vero senso della vita, come il filosofo greco Diogene. Tre lingue italiane diverse per ognuno dei tre monologhi (volgare toscano, lingua corrente, romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili, che il protagonista dello spettacolo ha saputo rendere con grande bravura, proponendo tematiche molto attuali e condivisibili.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 Dicembre 2024

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