No, non esiste nessuna prova documentale, tantomeno alcuna memoria indiziaria, che insieme o disgiuntamente possano attestare l’origine della famiglia de’ Medici in Mugello. Sicché una genìa per modo dire apolide, senza una identificazione certa sulla patria o nazionalità, o meglio sul territorio di provenienza. E, in un oceano di incertezza che dire? Chissà, forse le loro origini saranno state in Mugello. Appunto, forse, ma con molti dubbi. Abbiamo però la certezza che questa grande famiglia, a partire da Averardo “di Bicci” (1320-1363) e fino al granduca Ferdinando II (1610-1670), era legatissima al nostro territorio, dove ha lasciata una impronta indelebile, con rilevanti investimenti. Ed alla fin fine è questo ciò che veramente conta.
Quando parlo o scrivo della storia dei Medici mi piace sempre ricordare il fondamento da cui traggo le informazioni, per la generalità ed i dettagli, cioè l’opera monumentale, in tre tomi, realizzata nel 1924 da Gaetano Pieraccini (1864-1957). Un best seller per gli studiosi, con migliaia di pagine ed un titolo che eleva il Mugello a luogo caro per questa famiglia: “La stirpe dei Medici di Cafaggiolo”. Pieraccini, nativo di Poggibonsi (SI), medico chirurgo, deputato nel Regno d’Italia, sindaco di Firenze durante la Liberazione, senatore nella Repubblica, tuttavia, oltre il titolo, nel suo incipit prudentemente scrive: “Veramente si hanno sui Medici notizie assai più remote, essendo essi scesi – a quanto pare – dal Mugello in Firenze subito dopo il 1200.”. Una enunciazione che evoca incertezza, sostenuta più dalla tradizione che dal rigore storico.
Sappiamo, attingendo i dati dai registri del catasto descrittivo (non geometrico e particellare come oggi) del 1468 (Paolo Nanni, “Lorenzo agricoltore”, Accademia dei Georgofili, 1992), che i Medici erano intestatari di oltre dieci immobili a San Piero a Sieve e tanti ancora disseminati in tutto il territorio mugellano. Fuligno di Conte de’ Medici, nelle sue “Ricordanze”, parla di circa sessanta contratti per acquisti di poderi e terreni. Altri beni immobili, fin dal 1260, sempre a San Piero a Sieve, erano anch’essi registrati con il cognome Medici, ma non è mai stato chiarito se questo ramo de’ Medici, diciamo sanpierino, fosse imparentato con quello poi detto di Cafaggiolo, o se di questo ne sia stato l’origine. Per la verità la ricostruzione genealogica, fatta da diversi storici nei secoli, non ha, per ora, rilevata alcuna correlazione, stretta o lontana, fra questi due rami della famiglia Medici. Magari una antica parentela. Più che un rebus è una oggettività che non trova riscontro nei documenti.
Quindi sì, il Mugello era senz’altro dei Medici. Il luogo dei loro primi investimenti immobiliari, edifici e terreni, con le residenze e le tenute per la caccia, per i soggiorni estivi. Anche il rifugio dalle pestilenze e nei momenti tumultuosi della vita politica fiorentina. Ma, e chiudo, analizzando le schede biografiche, a partire dall’omonimo Averardo (?-1319), il nonno di “Bicci”, per finire a Gian Gastone (1671-1737), nessuno dei Medici (e dei loro congiunti) risulta esser nato in Mugello. Ma i Medici erano originari del Mugello? Forse.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 maggio 2020