Chi entra nel palazzo pretorio di Barberino se la trova di faccia. La statua è stata scolpita da Giuliano Vangi, uno degli artisti più emozionanti a cavallo tra vecchio e nuovo secolo. Giuliano è nato a cento metri da qui. Del Mugello ha conservato l’originalità e la pacatezza e, devo dirlo, una dedizione alla fatica propria delle terre contadine. Non lasciarti ingannare, però. Dietro modi semplici rifulge un talento straordinario. È lui il nobel della scultura, il paladino di magnati dell’industria e dell’imperatore del Giappone. Nell’isola è un mito. Gli hanno dedicato non un monumento, addirittura un parco. Ha raccontato il pontefice, le sue sculture sono in musei prestigiosi e nel cuore delle città, ma soprattutto ha narrato il dolore, la disperazione della società contemporanea, e lo ha fatto con opere magistrali. L’età lo ha solo reso più esperto e più curioso. Lavora ogni materiale e lo fa in perfetta solitudine. Se vi rivolgete a un galleria, è raro trovare in vendita sue opere. Non esistono multipli. Una e una soltanto, l’originale lavorato dalle sue mani.
La ragazza in rosa di cui il palazzo pretorio si fregia è decisamente figlia sua. Protesa verso la vita in modo consapevole, pronta a scoprire il bello e il brutto di tutta un’esistenza. La scultura è delicata e potente. Una sinergia difficile da realizzare se non si è toccati dalla grazia del saper fare.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 giugno 2019