(Girolamo Razzi, Vita, Miracoli, e traslazione di S. Antonino Arcivescovo di Firenze).
Con questo scarno racconto il biografo di Sant’Antonino, Girolamo Razzi, ci narra il miracolo che il santo arcivescovo compì durante la sua visita pastorale alla Pieve di Cornacchiaia. L’evento, che dovette avere un notevole impatto nella vita religiosa dell’epoca, venne raffigurato anche da Bernardino Poccetti in un suo affresco nella XI lunetta del chiostro di S. Antonino al convento di S. Marco a Firenze. Nei secoli successivi fu persa la memoria del luogo del miracolo.
Nei pressi della Pieve restava un piccolo avvallamento di forma più o meno quadrata che in inverno si riempiva d’acqua. Nel 1861, in occasione della visita dell’arcivescovo Limberti, il pievano Ubaldini fece scavare in detto luogo e vennero alla luce i resti di una vecchia vasca nella quale, una volta tolta tutta la terra, sgorgò una fonte d’acqua della quale non si conosceva l’esistenza. Dato che questa fonte era l’unica presente nella zona, il buon pievano pensò di aver trovato l’acqua che alimentava il fontanile del miracolo.
Questo fontanile fu restaurato e fu acquistato un busto di Sant’Antonino in gesso che doveva essere posto vicino ad essa allo scopo di perpetuare il ricordo dell’evento. Il busto è oggi conservato nella controfacciata, all’interno della Pieve di Cornacchiaia. Sulla vasca del miracolo fu poi costruita, nei primi del 900, una burraia che utilizza l’acqua della fonte. La parte superiore dell’edificio è una sopraelevazione più tarda; e’ evidente anche la demolizione di parte del muro anteriore della vasca che che fu eseguita per permettere la costruzione della porta d’entrata, è ancora presente, benché assai deteriorato, il tubo di scarico del troppo pieno della vasca, che non ha nessuna utilità per il funzionamento della burraia.
Sarebbe auspicabile mettere qualcosa che ricordi l’evento miracoloso, magari una lapide che riporti il racconto del biografo di S. Antonino affinché non si perda la memoria di questo avvenimento.
Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 giugno 2018