Facciata del palazzo (anni 30)

FIRENZUOLA – Il vicariato di Firenzuola fu istituito nel 1373, durò fino al 1838, quando fu abolito e trasformato in una podesteria, sottoposta alla giurisdizione del vicario di Scarperia, e riservando al potestà solo la gestione della giustizia civile e penale riguardante reati di natura minore. Nel 1848 nel paese venne istituita la pretura, che rimase attiva fino al 1923, avocando al pretore le competenze di natura giuridica delegate al podestà, e utilizzando come sede l’antico palazzo vicariale.

La funzione del vicario era soprattutto quella di amministrare la giustizia ed emettere sentenze. Poteva anche torturare e condannare a morte, prerogativa quest’ultima, sottoposta però all’approvazione del vicario di Scarperia, e che cessò, nel 1786, con l’abolizione della pena capitale; il suo mandato durava generalmente 6 mesi. La sede del vicariato era posta in quel palazzotto conosciuto oggi come ex pretura, posto nella piazza principale del paese, e ricostruito negli anni 50, dopo il bombardamento che rase al suolo quasi tutta Firenzuola.  

Portale del palazzo dei Vicari (anni 39)

La prima corte dove i vicari amministravano la giustizia non si sa esattamente dove fosse, ma si ritiene che si trovasse nel luogo dove, intorno al 1530, fu costruito il nuovo palazzo vicariale, dopo che il precedente era stato incendiato dalle truppe del capitano di ventura Ramazzotto de’ Ramazzotti, durante una sua scorribanda a Firenzuola, incendio che oltre all’edificio distrusse l’intero archivio di quella magistratura. Ci sono alcune prove che suffragherebbero questa ipotesi, cioè la presenza di particolari architettonici e decorativi sicuramente anteriori al 1530: due iscrizioni che erano conservate nella sala delle udienze: Girolamo Ottaviano Gerini 1516 e Giovanni Girolamo della Stufa 1517; alcuni elementi costruttivi, che vedremo nella descrizione di Stefano Casini; diversi stemmi lapidei quattrocenteschi, posti sulla facciata e ora conservati nel Museo della pietra del paese. E’ probabile che l’edificio non fosse stato completamente distrutto dall’incendio, ma che riportasse solo danni più o meno gravi, e nel 1530 si sia eseguito solamente un restauro, questo spiegherebbe la presenza di questi manufatti di epoca anteriore. Addirittura il Casini parla di alcune lunette affrescate con episodi della vita di San Francesco, risalenti all’epoca in cui nel luogo si trovava, a suo dire, un ospedale dedicato al santo. Questione controversa, in quanto questo ospedale risulta essere stato fondato nel 1450, e appare ancora attivo, in un elenco dell’archivio del Bigallo nella prima metà del cinquecento. In sostanza o le due istituzioni condividevano lo stesso edificio (cosa assai improbabile) o esisteva un ospedale più antico, dismesso e poi trasformato nella sede del vicariato. Davanti al palazzotto era posto un loggiato, sotto il quale venivano letti i bandi e le sentenze e anche fissato i prezzi del mercato; aveva anche un ampio cortile interno, come si vede da una delle immagini allegate. Le testimonianze storiche sul palazzo vicariale sono assai scarse, abbiamo solo alcune immagini, risalenti ai primi decenni del novecento e nessuna descrizione dell’interno, salvo questa, assai sommaria, lasciataci da Stefano Casini nel suo Dizionario di Firenzuola: “La primitiva porta elegante del secolo XIV è rimasta dentro e dietro di essa si pose sulla scala, come è al Bargello di Firenze, quel Marzocco fiorentino che vi è ancora…. Il leone pone la zampa destra sullo scudo ed è scultura interessante del secolo XIV. Il qual monumento fu decorazione evidentemente del vecchio Pretorio …. come le due porte aperte nella sala….  Nel cortile trovasi un affresco di grandi dimensioni rappresentante lo stemma degli Albizi, sostenuto da due angioli nudi in piedi ai due lati…. Sulla porta che ho detto interna, la quale dà accesso all’atrio e alla scala degli uffici del Pretore, trovasi un secondo affresco con lunetta cuspidata rappresentante San Francesco in atto di ricevere le Stigmate…. Nella sala trovasi un camino grande in pietra con cornice sagomata, portante lo stemma dei Vecchietti del 1625.” 

Piazza Agnolo con il palazzo sullo sfondo (quello con i tre archi), anni 30.

Dopo secoli di onorato servizio, nel 1927 dopo che la pretura era stata dismessa, venne trasformato in Casa del Fascio; l’inaugurazione avvenne, insieme al monumento ai caduti davanti a Porta Bolognese, il primo novembre di quell’anno.

Scala interna con il Marzocco (da Stefano Casini – Dizionario di Firenzuola)

L’edificio, come detto in precedenza, fu completamente distrutto nel bombardamento del 12 settembre 1944 nel dopoguerra fu ricostruito ed ora adibito ad uffici comunali. Sono rimasti alcuni reperti, appartenenti all’antico palazzo dei Vicari: diversi stemmi, che decoravano il portale d’ingresso e le pareti, che sono nel Museo della pietra serena o murati sulla facciata della Rocca; nel museo si conserva anche quello che rimane di quel Marzocco, descritto dal Casini, che era posizionato all’inizio della scala interna che portava ai piani superiori.

Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 maggio 2023

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