VICCHIO – L’attrice Irene Ferri, al termine dello spettacolo “La camera azzurra”, che ha aperto la stagione teatrale 2019-2020 di Vicchio, difende il ruolo sociale dell’arte, rispondendo alle nostre domande con quella gentilezza che per lei è alla base del vivere quotidiano.
In un periodo indiscutibilmente complicato come l’età odierna, quale pensa che sia il ruolo dell’arte? L’arte è fondamentale, ha un ruolo importantissimo nella nostra società. Tutta la cultura è essenziale alla vita, altrimenti avviene la morte della società e di tutti noi.
E l’ironia, che spesso è presente negli spettacoli teatrali, ha anch’essa un ruolo importante? Sì e forse ancora di più del resto. Ma l’ironia non basta, servono anche il garbo e la gentilezza. La gentilezza è un atteggiamento indispensabile per vivere con gli altri, è alla base della civiltà.
Nella “Camera azzurra”, da lei interpretato stasera e nato dalla maestria di un grande autore quale Simenon, vediamo il dominio della malinconia sulle vite dei protagonisti… Sì, c’è molta malinconia, ma ci sono anche molti momenti per sorridere. Ci sono vari temi: l’infatuazione, la gelosia, l’amore… insomma tematiche che toccano ognuno di noi. Ne deriva un quadro perfetto dell’umanità.
Le due donne presenti nello spettacolo sono agli antipodi… Sì, sono agli opposti. Sono però anche le più forti, riescono ad avere coraggio, ciascuna a modo suo e nel proprio ambiente e a vincere sul carattere degli uomini!
Un po’ come sempre insomma… Sì, esatto! (ride)
Caterina Tortoli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 novembre 2019
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