SCARPERIA E SAN PIERO – Un popolo consapevole delle sue radici storiche e dell’importanza dei suoi beni culturali. Una comunità locale capace di censire e studiare il patrimonio degli edifici sacri (viva testimonianza di civiltà, fede e arte) al fine di scongiurarne l’irreversibile degrado.
L’esemplare dimostrazione di quanto possa essere fruttuoso l’incontro tra la scienza degli specialisti e la passione di persone non qualificate ma spinte dall’amore per il proprio territorio. Sono questi i fili conduttori di quella che si può definire una vera lectio magistralis tenuta dal noto storico dell’arte Tomaso Montanari lo scorso 14 gennaio a Fagna.
Nel tardo pomeriggio di questo giorno la pieve era stracolma di persone convenute per la presentazione del volume “Chiese, cappelle e oratori di Scarperia e San Piero”, realizzato dall’Auser-Università dell’Età Libera del Mugello e pubblicato dalle Edizioni dell’Acero. In realtà c’era stata tanta gente anche nelle precedenti presentazioni del libro, avvenute a Scarperia il 12 dicembre 2021 e a Sant’Agata il 5 giugno 2022 ma questa volta la presenza di un personaggio come Montanari ha senza dubbio suscitato maggiore curiosità e ulteriore interesse.
Come previsto sono intervenuti il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, Fiorenza Giovannini, presidente dell’Auser-Università dell’Età Libera del Mugello, don Antonio Cigna, parroco di Scarperia, Marco Pinelli, Giuseppina Carla Romby e Francesco Calamai, coautori del volume e coordinatori del gruppo di studio. A vario modo hanno illustrato l’importanza di questa ricerca, portata a termine grazie all’impegno e all’entusiasmo di una intera équipe di autori. Ha preso poi la parola Montanari argomentando le sue convinzioni, a più riprese espresse in scritti e discorsi. Ha deprecato la terribile sorte di tante chiese antiche in tutto il territorio nazionale, in genere condannate all’abbandono e al saccheggio e talvolta (non nel Mugello, per nostra fortuna) trasformate in gusci vuoti in seguito alla loro trasformazione in edifici privati o in alberghi di lusso. Ha dato anche un barlume di speranza con l’indicazione della via da seguire e che dovrebbe essere presa in seria considerazione dalle autorità ecclesiastiche preposte.
L’obiettivo è mantenere le chiese abbandonate in luoghi di preghiera o perlomeno trasformarle in luoghi con una fruizione pubblica in modo che divengano uno strumento per riconoscere le tracce del nostro passato e comprendere ciò che hanno significato nel corso dei secoli, sia dal punto di vista civile che religioso.
Mi auguro che questa lectio magistralis sia stata registrata e quindi possa essere trascritta e in qualche modo diffusa. Inoltre sottolineo che il successo di questo appuntamento culturale rappresenta il giusto riconoscimento per l’attività dei docenti e degli allievi che hanno frequentato i corsi-seminari organizzati dell’Università dell’Età Libera del Mugello. Sarà, tra l’altro, uno stimolo a portare a termine le ricerche in corso sulle chiese dei pivieri di Barberino e di Vicchio.
Adriano Gasparrini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Gennaio 2022
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