FIRENZUOLA – La Casa di riposo SS. Annunziata ha perlomeno 133 anni, ma c’era anche prima dai tempi della costruzione di Firenzuola, a destra prima di uscire da Porta Bolognese. Per i suoi 100 anni un pregevole libretto di Pier Carlo Tagliaferri ci ricorda che dal 1891 esisteva un ospedale, unico presidio di salute per questa zona di montagna, con un pronto soccorso, un ambulatorio medico ed un preventorio per la prevenzione antitubercolare, e ricovero per vecchi inabili e cronici…

Il 12.09.1944 ci fu il bombardamento aereo di Firenzuola. Una brutta storia di cui si parla poco e di scritto c’è ancora meno. Non c’era nessuno nella cittadina, i tedeschi avevano fatto sfollare tutti, compreso i degenti della Casa di Riposo. Don Anselmo Giovannardi scrive sul suo cronicum …” Il 12, gran movimento d’aeroplani, tanti giri sul nostro cielo. Bombe e spezzoni verso Frena, Marzocco e Brento (Bestie ferite ed uccise nel bosco di Bandiccio). Tante bombe sopra Firenzuola, spianata tutta da otto bombardamenti consecutivi. …Il 13, gran passaggio di aeroplani e bombe sullo stradone. Arrivo delle grosse bombe alleate verso il Barco e Casanova. … Gran fracasso di cannoni ed aerei tutta la notte. Il 14, rombi, nuvole e lampi e passaggio d’aerei, di giorno e di notte: corse ai rifugi. Il 21 settembre 1944 è la data ufficiale della liberazione di Firenzuola. Entrandovi i soldati si muovevano con circospezione tra edifici sventrati; si distinguevano a stento le strade sotto le macerie che le ricoprivano. Il censimento dei danni dice che dei 1240 vani preesistenti, 1182 erano distrutti (+95%) Quasi 2000 i senzacasa. Firenzuola, fu detta, “La seconda Cassino”. Bisogna aspettare giugno del 1945 perché siano avviati i lavori di sgombero delle macerie, di riapertura delle fogne e l’apertura di qualche ufficio pubblico.

Il Comitato di Liberazione Nazionale di Firenzuola si costituì il 5 novembre del 1944 e si sciolse il 26 giugno 1946 ma di fatto continuando la sua attività fino ad agosto dello stesso anno. Il 7 aprile del 1946 ci furono le elezioni comunali ed il sindaco eletto fu Amerigo Acconci. In Comsiglio Comunale l’unica donna, Giorgia Checcacci, propose un documento, approvato per acclamazione, che riassumeva la gravissima situazione del paese dopo due anni dal bombardamento, con la permanenza delle truppe e la necessità di baracche per il ricovero dei Firenzuolini. La legge prevedeva la redazione di un Piano di Ricostruzione. Fu incaricato l’arch. Primo Saccardi.

Il Piano venne adottato il 29 ottobre 1947 e prevedeva la ricostruzione della cittadella voluta da Lorenzo il Magnifico, com’era prima della distruzione – riallineando solo qualche strada e liberando le mura sia dentro che fuori – con tre zone di espansione esterna – le case popolari ad ovest ed in via Imolese ed una lottizzazione nei campi sotto La Vigna. Il PdRicostruzione fu approvato il 13 ott. 1948 ed aveva validità due anni, che tra proroghe e varianti divennero molti di più, anche perché i soldi tardavano ad arrivare. Una variante del 4 marzo 1953 prevedeva la ricostruzione dell’Ospedale (non casa di riposo) staccato dalle mura, lungo via SS.Annunziata dove avrebbe avuto gli ingressi. Il 25 agosto 1953 con decreto del Capo dello Stato Luigi Einaudi, viene approvato il progetto di ricostruzione dell’Ospedale – vicenda complicata perché l’edificio non era pubblico – Progetto dell’Arch. Menegazzi e lavori appaltati alla ditta di Vannini Bruno Ivo.

Alle 11.15 del 23 giugno 1954 cerimonia della posa della prima pietra con il cardinale Elia della Costa. Il parroco don Ettore Mariotti, che allora aveva 41 anni, intervenne augurando a tutti i presenti di ritrovarsi tra due anni per l’inaugurazione. Ce ne vorranno invece 7 e sarà don Otello Puccetti, subentrato da poco a don Mariotti, ad inaugurarla il 5 dicembre 1961. Mio padre Roberto aveva 27 anni quando iniziarono i lavori della ricostruzione. Proveniva da Le Filigare, anche se era nato a Firenze ed era stato allievo di Mandola (Armando Vannini) che aveva imparato il mestiere nella costruzione della ferrovia direttissima FI-BO.

In poco tempo divenne nella ditta di Ivo Vannini capocantiere di squadre di 10-20 operai (muratori e manovali, spesso gente senza mestiere ma bisognosa di lavoro per sopravvivere) ed impegnato nella ricostruzione dei ponti distrutti dai bombardamenti. La Casa di Riposo fu uno dei primi edifici a cui ha lavorato, il santuario di Boccadirio l’ultimo. Mi ricordava i tre portoni su via SS. Annunziata con gli enormi riquadri in pietra, che furono posati sollevandoli con i mezzi del tempo. La Casa di Riposo SS. Annunziata fu fondata il 15 aprile 1967 ma ci volle fino al 4 dicembre 1969 per l’ufficialità. Presidente del CdA fu nominato Mons. Amerigo Zini che lo rimarrà fino alla sua morte (sett. 1990). Il 2 settembre 1967 il Comune di Firenzuola, sindaco Luciano Casini, organizza la Festa della Ricostruzione, alla presenza del sindaco di Firenze Pietro Bargellini.

Erano stati costruiti 162 appartamenti (IACP-INA Casa-UNRA-CASAS) Nel 1980 vengono approvate leggi che disciplinano l’attività delle Case di Riposo definendone le caratteristiche per poter continuare nell’attività. Con delib. CdA del 21 marzo 1988 viene bandito un concorso tra i tecnici di Firenzuola per individuare lo studio tecnico di riferimento per adeguare la Casa di Riposo alle LRT 20 e 28 1980. Risulta vincitore il mio studio con un progetto molto impegnativo ma rispettoso della storia e delle caratteristiche dell’edificio.

Nuovo ingresso senza barriere, nessuna camera al piano terra, che diviene il soggiorno della Casa, con gli uffici su via SS.Annunziata e l’accesso al parco dove vengono demolite le baracche e costruito un pollaio e canile per gli ospiti. Ampliamento della cucina in accordo con la Sovrintendenza, ricreando la forma del …. opposto alla Rocca…. E il tubo lancio che da ogni piano porta i panni in lavanderia, dove c’era Pierluigi Calzolari (Bibi) ad aspettarli. Nel nostro progetto generale il Preventorio doveva diventare una parte della casa di riposo per coppie di anziani autosufficienti, con piccoli appartamenti dove portare i loro mobili (cucina, camera e bagno e giardinetto) e con una rassicurante presenza di personale. Sono state prese altre strade, che noi non abbiamo percorso, ma questa è un’altra storia.


Fonti:
I Cento anni della Casa di riposo SS Annunziata di Firenzuola (1891-1991)
Pier Carlo Tagliaferri -1991
I piani di ricostruzione post-bellici nella provincia di Firenze Osanna Fantozzi Micali, Maria Di Benedetto a cura di Franco Angeli 2000
Diario di Guerra di un piccolo grande prete. Don Anselmo Giovannardi Fausto Giovannardi 2004 Festa della Ricostruzione Comune di Firenzuola 2.09.1967

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Giugno 2024

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