BORGO SAN LORENZO – Nella notte tra l’ultimo giorno dell’anno e il primo dell’anno nuovo in Mugello si festeggiava Ceppo. L’usanza consolidata, istaurata dai contadini di alcuni decenni ormai trascorsi, prevedeva di prendere un tronco di legno, secco,
grande e pesante, rinvenuto nei boschi durante l’estate precedente e posto a dimora all’asciutto nella legnaia della casa contadina.

Il 31 dicembre era giunto il momento di riscoprirlo e bruciarlo nel camino della casa, ed esso doveva bruciare fino a “Ceppo” cioè fino al primo gennaio del nuovo anno. Dopo che gli uomini e le donne di casa si erano affaccendati intorno alla legna e al focolare per scaldarsi e preparare la cena ed il pranzo, si poneva sulle braci incandescenti, “ il ceppo” la cui funzione era quella di riscaldare la casa anche per la futura notte.

Il tutto aveva anche un senso trascendentale: se il giorno dopo si trovava spento, il nuovo anno sarebbe stato infelice e non produttivo, un anno di carestia e di malanni. Al contrario se la mattina del primo Gennaio, il ceppo era ancora acceso o almeno fumante di braci, l’anno nuovo sarebbe stato fertile, produttivo e felice. Ma, naturalmente, la notte non era consentito andare al camino ad attizzare il fuoco. Tutto doveva svolgersi secondo le regole.

Asino Sapiente
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Gennaio 2025

 

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