FIRENZUOLA – Al centro della piazza Agnolo di Firenzuola sorgeva, da tempo immemorabile, una grande croce di legno che, durante la dominazione da parte dell’esercito francese, fu abbattuta e al cui posto venne innalzato un albero della libertà.
Nel 1814, dopo la caduta di Napoleone, il popolo firenzuolino lo fece a pezzi e vi riportò la croce. Nel 1895, in occasione delle solenni feste quinquennali del SS. Crocifisso, dietro sollecitudine di un comitato appositamente costituito, venne costruita, a scopo di ornamento della piazza, una vasca; inizialmente fu rivestita da pietra spugna, che nel nostro territorio si trova nei pressi di Tirli, con il progetto di sostituire in seguito il contorno, con pietre dotate di ringhiera, il cui costo avrebbe dovuto essere sostenuto per metà dal detto comitato e per metà dal comune.
L’opera fu benedetta solennemente dall’arcivescovo Agostino Bausa, giunto per le feste del Crocifisso; per l’occasione venne aperto anche lo zampillo d’acqua, che poteva raggiungere l’altezza di dodici metri. La vita della vasca fu breve, difatti durò solo otto anni; nel 1903 il comune decise in fretta e furia di demolirla, ufficialmente perché ghiacciava spesso nei mesi invernali, ma la vera ragione era, secondo le dicerie dell’epoca, per sostituirla con un altro monumento, che però non fu mai realizzato.
Non esistono molte foto dell’opera; ho rintracciato quella qui pubblicata, nella quale si intravede in basso e dove hanno utilizzato un’immagine datata, in quanto in quell’anno la vasca era già stata demolita, e che fu stampata in occasione della gita dei Soci del Touring Club del 24 luglio del 1904. L’immagine servì anche per la cartolina commemorativa di un’analoga manifestazione del 1905.
Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Aprile 2023