BORGO SAN LORENZO – Giovedì 22 ottobre avrà inizio la terza edizione dell’Ingorgo letterario (articolo qui). Si tratterà di una versione un po’ particolare a causa dell’emergenza sanitaria, ma non meno interessante e ricco. E lo scrittore borghigiano Andrea Tagliaferri ha intervistato alcuni autori che saranno ospiti di questo evento. Dopo Daniela Matronola (articolo qui), Andrea ha intervistato lo scrittore toscano Carlo Cirri. L’incontro con l’autore doveva tenersi nell’ex biblioteca di Ronta ma si svolgerà solamente on line sulla pagina Facebook dell’Ingorgo Letterario.
Presentati rapido rapido. Sono nato a Firenze, ma vivo a Pistoia da molti anni e sono sposato. Sono laureato in giurisprudenza e, dopo un breve periodo di lavoro in banca, ho prestato servizio per diverse amministrazioni pubbliche. Ho chiuso la mia vita lavorativa come funzionario della direzione affari giuridici e istituzionali della Regione Toscana. Ad oggi ho scritto due romanzi.
Cos’è per te l’ispirazione (se esiste)? Trovo che “ispirazione” sia un concetto ambiguo e comunque personalissimo. Per ciò che mi riguarda, più che di ispirazione parlerei di vicende, fatti, passioni, ideali, sentimenti che, a un dato momento, si vogliono fermare per sempre, attraverso la parola scritta;
Hai un metodo di scrittura? Se sì, è cambiato negli anni? Il metodo che seguo è sempre lo stesso: si parte da uno schema che contiene i personaggi principali, la trama generale, un accenno degli intrecci e, cosa importantissima, un quadro cronologico preciso che la narrazione deve rispettare. Quando si raggiunge un livello sufficientemente analitico nella elaborazione dello schema, c’è una fase di ricerca a supporto della narrazione. Segue la fase della scrittura in senso proprio. Infine c’è la rilettura, che può comportare modifiche anche consistenti, fino allo smontaggio e rimontaggio di parti intere del romanzo.
Dove scrivi? Io scrivo nel mio studio e sempre e solo direttamente sul PC.
Hai dei rituali di preparazione alla sessione di scrittura? Non ho mai seguito alcun rituale.
Ti imponi un numero di battute o raccogli quello che viene? Di solito scrivo finché ne ho voglia, o finché non mi stanco, tuttavia non mi alzo dal tavolo se non prima di aver letto e corretto tutto quanto ho scritto;
Qual è l’autore che più ti ha influenzato? Francamente non so se qualche autore mi abbia influenzato, ma so che ci sono decine di autori che mi piacciono. Dovessi fare un nome, ma facendo torto a tanti altri, farei quello di Joseph Roth.
Che libro stai leggendo? Ho finito ieri sera di leggere “I leoni di Sicilia”.
Andrea Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Ottobre 2020