Comprende inoltre il fondo della fattoria di Lutiano, il fondo della fattoria di Montopoli, il fondo della fattoria di Casole d’Elsa, il fondo della fattoria di Cignano, oggi Resort Poggio dei Medici a Scarperia. Giuseppe Maganzi Baldini, il cui nome predomina nell’archivio, fu ideatore, insieme ad altre figure illustri di Borgo San Lorenzo, delle Fiere Agricole Industriali Mugellane del 1900, 1906 e 1913.
L’Archivio della Fattoria di Lutiano, rinvenuto nell’omonima villa (da non confondere con quella del Brocchi di Lutiano Vecchio), a seguito dell’acquisto da parte di privati, tra cui Paolo Paladini, oggi defunto, non era mai stato soggetto ad un riordino e non era dunque mai venuto alla luce. Paladini mise a conoscenza dell’esistenza di questo fondo archivistico il Comune di Borgo San Lorenzo, nella persona dell’Assessore alla Cultura Cristina Becchi, la quale diede subito a disposizione una stanza per ospitarlo all’interno di Villa Pecori Giraldi sede del Museo della Manifattura Chini e luogo di eventi culturali, dove si trova tuttora.
La prima operazione compiuta è stata quella di individuare e raggruppare fondi e serie. Osservando il materiale, si è potuto constatare che l’archivio si compone di più fondi per un totale di oltre 2000 pezzi e non comprende solo documenti riguardanti Borgo San Lorenzo e in generale il Mugello bensì altri luoghi della Toscana. Tra i vari componenti della famiglia quello che salta maggiormente agli occhi è il Cavaliere Giuseppe Maganzi Baldini ideatore, insieme ad altre figure illustri di Borgo san Lorenzo, delle Fiere Agricole Industriali Mugellane del 1900-1906- 1913. La famiglia intrattenne contatti con Chino Chini cui affittò degli appartamenti a Firenze in via Borgo Pinti e dal quale fece eseguire anche dei lavori nelle proprie abitazioni; siamo in possesso grazie a Vieri Chini della fotocopia di un disegno che suo padre realizzò per progettare l’insegna della latteria di Lutiano in cui veniva prodotto burro e stracchino che a giudicare dalle lettere e cartoline esportavano in tutta l’Italia. Furono attivi anche nell’opera dell’Oratorio del Santissimo Crocifisso di Borgo San Lorenzo.
Queste sono solo alcune notizie che emergono dalla lettura delle carte. La famiglia Maganzi, che dal 1795, a seguito di un matrimonio, si fregiò del cognome nobiliare Baldini, aveva possedimenti non solo sul suolo mugellano ma anche in altre zone della Toscana distanti tra loro; possedevano una fattoria a Montopoli in provincia di Pisa che nel 1896 fu venduta ad Albertina Taucci, moglie in seconde nozze, di Dante Milani fondatore, nel 1922 di una famosa manifattura di terrecotte proprio nel paese di Montopoli.
I Maganzi divennero proprietari, per il matrimonio con una Franceschi, dei poderi il Gignoro e Rovezzano a Scandicci e di una fattoria a Casole d’Elsa composta di numerosissimi poderi i cui nomi si trovano oggi associati a resort e agriturismi come Peschiera o Beringhe; possedimenti che nel 1700 appartenevano alla nobile famiglia Sergardi.
Altro fondo di particolare interesse che ci proietta oltre il Mugello è quello inerente le cartoline e le lettere scritte da Piero Maganzi dal fronte della Pima Guerra Mondiale. Sono veramente tante e riportano tra le varie notizie anche le condizioni metereologiche dei luoghi in cui Piero soggiornava. Piero Maganzi prima dello scoppio del conflitto si era iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa. Le sorelle di Piero tra cui Emma, con cui si estinse la famiglia, abitavano a Firenze in un palazzo in via Farini. Ebbero rapporti di amicizia con Henry Savage Landor, pittore, acquerellista, scrittore che fece un lungo e proficuo viaggio in oriente dal quale riportò vari oggetti. Il materiale di Landor fu ereditato dalla famiglia Maganzi che donò l’intera collezione al Museo di Antropologia di Firenze nel 1955.
L’archivio deve essere ancora riordinato e inventariato, ma è ricco di materiale che si presta a studi non solo locali, laboratori e mostre.
Veronica Vestri
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 maggio 2021