FIRENZUOLA – Il 26 marzo è morto Pier Carlo Tagliaferri, maestro elementare in pensione (articolo qui). Anno dopo anno ha insegnato a generazioni e generazioni di firenzuolini (del capoluogo e delle frazioni) a leggere, scrivere, far di conto … e molto di piú. Cattolico impegnato in politica nella Democrazia Cristiana è stato Sindaco di Firenzuola, per un periodo molto breve: si è dimesso perché non condivideva le scelte della sua stessa maggioranza.

Alla passione per l’insegnamento e a quella per la politica, si aggiunge la sua passione per la storia locale. Negli ultimi vent’anni ha scritto la storia dei Firenzuola e delle sue frazioni. La storia, per Pier Carlo Tagliaferri, ha una funzione profondamente pedagogica: insegnare agli abitanti di un comune montano le radici della loro stessa esistenza, dalle vicende medievali della Pieve di Cornacchiaia alla seconda guerra mondiale, alla Resistenza, alle vicende del dopoguerra e della ricostruzione. Un susseguirsi di fatti, di documenti, di aneddoti, di testimonianze di immagini. I libri di storia locale di Pier Carlo Tagliaferri sono fatti di tutti questi ingredienti. Ma hanno un ingrediente speciale: la sua esperienza personale, la sua stessa vita, senza che questo elemento riduca il suo lavoro a memorialistica. La sua esperienza di vita è una fonte storica al pari delle altre.

Due pagine del libro di Graziano Zappi La rossa primavera con una informazione che Tagliaferri giudica “carente” (Pier Carlo scrive la parola “carente” con caratteri greci) e suggerisce una integrazione dal libro di Bergonzini Quelli che non si arresero.

La sua “memoria” si intreccia continuamente con i documenti e diventa essa stessa fonte storica. La memoria interagisce con una ricca biblioteca e con uno straordinario archivio (manoscritti, dattiloscritti, immagini). Come ogni storico anche Pier Carlo Tagliaferri era “geloso” del suo archivio, in gran parte inedito.

Un attestato del Generale Alexander dove si ringrazia Anselmo Vignoli per l’aiuto dato ai soldati inglesi

Ma quando gli abbiamo chiesto di poterlo utilizzare per la nostra ricerca che ha prodotto il volume Firenzuola attraverso la guerra (edizioni Il Filo) ha accolto la nostra richiesta con entusiasmo e ci ha guidato con passione, affetto e competenza in un mare magnum di informazioni. Ci ha inserito in quel suo progetto pedagogico che considera la conoscenza del passato elemento essenziale per la trasformazione del presente.

Piercarlo Tagliaferri alla presentazione del libro “Firenzuola e la guerra”, giugno 2016

Pier Carlo Tagliaferri, in questo suo bisogno di trasmettere la memoria anche ai nostri nipoti, aveva qualche cruccio. Non riusciva ad accettare che un paese come Firenzuola (che ha avuto decine e decine di deportati e tanti morti nei lager nazisti) non avesse un luogo che ricordasse quella tragedia. E grande è stata la nostra gioia quando insieme a lui abbiamo partecipato all’inaugurazione della lapide posta dal Comune nel giardino di Porta Bolognese in memoria dei nostri deportati. Un altro cruccio era quello di non sapere chi fosse il soldato inglese aveva disegnato una vignetta satirica sulla porta di una cantina di Coniale e di rendere quell’opera fruibile al pubblico. Per ora dobbiamo accontentarci di vederla in fotografia.

Andandosene Pier Carlo Tagliaferri ci ha lasciato una eredità e un compito: continuare il suo lavoro e salvaguardare e valorizzare il suo archivio straordinario con le tante informazioni ancora sconosciute che contiene.

Associazione “Cittadini per la Difesa del Santerno” – Progetto Memoria per la Pace

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 marzo 2018

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