La Chiesa di San Silvestro viene citata per la prima volta in un documento nel 1037 che descrive il vasto Piviere di san Gavino Adimari comprendente quasi tutto il territorio della comunità di Barberino con le contee di Mangona e dello Stale con, sotto di sé, venti chiese suffraganee tra cui appunto anche San Silvestro a Barberino. Essendo impossibile individuare una data precisa riguardo alla nascita della prima Chiesa, si deduce in maniera approssimativa che essa sia stata edificata prima del mille, grazie ai contadini del luogo. Nel 1547 alcuni benemeriti barberinesi pagarono una tassa commisurata ai beni in loro possesso, finalizzata alla costruzione della nuova Chiesa. L’edificio fu costruito lungo il tracciato stradale su cui è attestato l’antico abitato di Barberino. Si presume che la forma originaria fosse costituita da un’aula unica coperta a capriate costruite con legno fornito dall’abetaia dei Bardi di Vernio. Nel 1642 la chiesa di San Silvestro, seppur ancora suffraganea della Pieve di San Gavino Adimari, fu proclamata Prioria e dotata del fonte battesimale. Del 1672-73 la costruzione del campanile. Nel 1815 la Chiesa fu ampliata con l’aggiunta del porticato in facciata eretto, di stile neoclassico con architrave e frontale sostenuti da due colonne. Le capriate lignee del soffitto vennero coperte da uno “stoiato”, rimosso negli anni ’60. Nel 1822 sia a seguito della difficoltà di raggiungere la chiesa pievana di San Gavino Adimari da parte dei parroci suffraganei e su istanza dei barberinesi stessi, con il consenso della famiglia dei Cattani padroni di tale edificio, la Prioria di San Silvestro venne dichiarata Pieve.
Ulteriori lavori di abbellimento dello spazio interno della chiesa furono eseguiti nei primi decenni del Novecento con la messa in opera di quattro altarini nelle cappelle laterali realizzati dalla bottega Chini di Borgo San Lorenzo. Incisivi lavori di restauro furono condotti nei primi anni ’60 e agli inizi del XXI secolo.
Interno: L’interno della chiesa contiene alcune opere importanti di Galileo Chini, insigne pittore, ceramista e scenografo, protagonista dello stile liberty italiano. Di notevole pregio il rosone e le vetrate in stile liberty provenienti dalla fabbrica Chini.
Organo: Sopra l’ingresso principale della Chiesa si trova un organo in legno intagliato dall’elegante prospetto rinascimentale, proveniente dalla Chiesa di Orsammichele a Firenze e qui collocato nel 1935. Formato da pezzi del XVI sec., ha subito l’ultimo restauro nel 1976 ad opera della Sopraintendenza, è stato risistemato nel 2015.
Pala di Sant’Andrea, “Crocifissione e Santi” di Bartolomeo di Giovanni (Vedi scheda)
Un contributo di Maria Matilde Simari sulla “Crocifissione e Santi” di Bartolomeo di Giovanni: clicca qui
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