BORGO SAN LORENZO – Donna Giovanna, andata in scena a Villa Pecori Giraldi, venerdi 18 gennaio, è la versione femminile del mitico personaggio di Don Giovanni, creato dalla penna di Tirso De Molina, messo in scena da Molière e divenuto immortale nell’opera omonima di Mozart e Da Ponte.
La pièce teatrale di Marco Paoli trae origini dal libro (edito nel 2015) di un giovane salernitano, Menotti Lerro, presente in sala, il quale ha creato questo personaggio di seduttrice seriale.
IL Leporello della situazione (Dario), interpretato da Marco Paoli, invece di rappresentare il lamentevol servo (…Notte e giorno faticar per chi nulla sa gradir…) è qui perdutamente innamorato -ovviamente non corrisposto- della padrona Donna Giovanna la quale, pur sposata a Don Ruggero, è in perenne caccia di prede del suo stesso sesso.
A differenza del Don Giovanni mozartiano, che – forse stanco delle nobili – cerca di sedurre la contadina Zerlina, le mire di Donna Giovanna vanno verso la nobile Brunella, sposata a Don Arturo ( il Commendatore). Anche Brunella non resiste alle lusinghe di Donna Giovanna e diviene anch’essa sua preda.
La fine di Donna Giovanna è quella della peccatrice non pentita, coerente con se stessa e i suoi princìpi libertari, e quindi invisa alla morale religiosa e perbenista (la quali esige che il peccatore “tiri le cuoia”).
La sua morte avviene con l’apparizione del Commendatore (Arturo, il marito morto di Brunella), rappresentato dal bravo Matteo Lucii, che invita inutilmente Donna Giovanna a pentirsi.
Per concludere, alcune osservazioni:
Pro
- Ottima l’interpretazione di tutti gli attori presenti sul palco (Oltre i già citati, Massimiliano Boretti, Pierpaolo Pagliai, Sonia Benedetto e Teresa Bracaloni).
- Eccellente “l’accoglienza” con dovizia di stuzzichini e spumante;
- Musiche contemporanee in sintonia col testo.
Contro
- Troppe accensioni e spegnimenti di luci (utilizzate per le variazioni dei luoghi e delle scene);
- Visuale non troppo godibile, soprattutto per gli spettatori in posizione di media fila.
Carla Gabellini
(Foto: Buccoliero)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 gennaio 2019
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