FIRENZUOLA – In questo ultimo scorcio d’estate c’è una visita culturale che è altamente consigliato fare. Una meta vicina, ma poco conosciuta.

L’invito è quello di salire a Pietramala, che si raggiunge percorrendo la strada della Futa e superando di diversi chilometri il passo. Qui si troverà, nel centro del paese, un tempo rinomato centro climatico e luogo di villeggiatura, un’esposizione permanente di un artista mugellano, uno tra gli artisti più ispirati e di valore che la nostra terra può vantare. E’ una Via Crucis, quindici formelle di marmo bianco scolpite, su una leggera salita che si incontra imboccando la via della chiesa, e superando di un centinaio di metri la grande pieve. Si troverà un cartello, che indica la direzione per la Madonna e la Via Crucis del Castellaro.

L’autore è Marco Lukolic, jugoslavo d’origine, borghigiano da lungo tempo. Uno scultore intenso, bravissimo nel rappresentare l’umanità e il senso religioso. E a Pietramala Lukolic ha dato il meglio di sé, vedere per credere. La Via Crucis, che termina con la quindicesima formella della Risurrezione, vale il viaggio. E il percorso termina con un’altra opera, questa non di Lukolic, anch’essa da vedere, in un contesto ambientale di grande fascino. Un’oasi verde e ricca d’arte realizzata nel 1986 dal pievano di Pietramala di allora, don Francesco Saveri Bazzoffi.

Tutto questo, qui lo mostriamo con le immagini. Ma dal vivo, come sempre con l’arte, è un’altra cosa. Solo un rammarico: sia le opera di Lukolic che la Madonnina mostrano, dopo oltre trent’anni di permanenza all’aperto, segni di deterioramento, e avrebbero bisogno di un intervento di pulizia e ripristino. Un’iniziativa che va sicuramente caldeggiata.

(Foto di Marta Magherini)

© Il Filo –Arte e cultura dal Mugello – 21 agosto 2018

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