MUGELLO – Luca Varlani ha scovato un librettino ottocentesco, dove l’autore, in prima persona, racconta il proprio viaggio in Mugello. E fissa in pagina una serie di appunti, racconti, analisi della realtà sociale davvero interessanti. E gustosissimi da leggere. Perché pur essendo passati 150 anni, ci sono pagine che sembrerebbero scritte adesso. Ma soprattutto sono arguti i suoi commenti, che talvolta strappano il sorriso.

Pagine talmente gustose e interessanti, che intanto ne metteremo a disposizione alcuni estratti, relativi ai vari paesi toccati.

Per poi chissà, alla fine, regalare ai nostri lettori l’intero testo.

Intanto il primo assaggio, con le pagine introduttive (arricchite da alcune immagini d’epoca, dall’archivio di Varlani)

Chi è l’autore di questo testo? Lo riveleremo alla fine. Adesso godiamoci questa ottocentesca prosa che racconta il Mugello di un tempo. 

 

È impossibile -io dissi — che più a lungo sopporti quest’atmosfera che sta sulle rive dell’Arno immobile e cocente come sulle rive del Nilo .

 Deh ! additami , amico , qualche vicina valle ove il petto respiri aure più fresche , ove l’occhio riposi tranquillo su continua verdura. – Non è lontana — risposemi L*** — la valle del Mugello vicina a Firenze per offrire agli abitanti di questa città un luogo di ricreazione e di diletto . Qui infatti ci sono modi ed opportunità ad ogni specie di piaceri campestri. Qui il cacciatore instancabile trova boschi e monti e valli che fa campo di sue faticose imprese e subietto di sue incredibili e non credute novelle. Qui il pigro pescatore trova premio alla sua lunga pazienza nelle lunghe anguille che pesca nella Sieve e in molti pesci di diverse specie. Qui il paesista trova ad ogni passo varie ed incantevoli bellezze di natura , Qui il poeta trova le chiare, fresche e dolci acque , delizia del soave Petrarca ; e le robuste querci , sacre a Giove , e gli ampi castagni e volentieri esclama Qui lo studioso di storiche memorie trova il luogo natale di molte illustri famiglie, poichè di qui vennero nella vicina Firenze i Medici , gli Ubaldini , i Martelli ; qui nacquero Giotto e il Beato Angelico , divini pittori , e Clasio , toscano Fedro , ed altri dotti …. 

– Presi la carta , ed al settentrione di questa città , ove il destino mi tiene , cercai coll’occhio e coll’indice della mano la parola Sieve. È un fiume. Muove da Montecuccoli dal fianco orientale della Calvana , e scorre ricevendo il tributo di acque di diciassette torrentelli che dall’Addennino discendono dalla sua riva sinistra , e di undici che entrano in essa per la sua riva destra discendendo dal maestoso Monte Giovi e da Monte Rotondo. A Pontassieve è ingoiato dall’Arno. Cinge la Valle del Mugello a settentrione , come continua muraglia , la catena centrale degli Appennini ; a ponente l’aspra giogaia dei monti di Vernio e di Monte Morello e dalla Calvana : a mezzodì Monte Giove maestoso di nome come di aspetto, e Monte Rotondo : a levante la Consuma che la divide dal Casentino, celebre per gli eremi e per i prosciutti . 

E della sua storia che ne sai tu? diss’io. Qualche cosa ne so – risposemi egli . E seguitando disse: – Il Mugello è una parte della Valle di Sieve. Comincia da Gagliano a ponente e comprendendo Barberino , San Piero a Sieve , Scarperia , Borgo a San Lorenzo, Vicchio , Dicomano , San Godenzio , ha fine alla Contea di Turicchi, si lungo tempo ostinata coltivatrice di tabacco. Il suo nome di Mugello è detto da alcuno venirgli dai Magelli, popoli liguri , che prima lo coltivarono ; da altri venirgli dal gigante Mugello che in quello combattendo fu vinto da uno della famiglia dei Medici , signori di parte di quel paese, che per memoria di ciò , dicesi , tennero nello stemma della loro casata dipinte le impronte che nello scudo del loro avo combattente lasciarono i denti della poderosa mazza dentata del vinto Mugello . 

 

Codesta valle , ora rallegrata da amene ville e da abitazioni di pacifici agricoltori , era nel medio evo irta di rocche , di torri e di castelli. Si conoscono non meno di ventidue nomi di cotali costruzioni di guerresco arti ficio che si trovavano fino al XIII secolo in quella valle . Ve le avevano edificale e tenute munite di masnadieri e di munizioni da guerra gli Ubaldini ed i Guidi che ne furono per qualche secolo signori feudatari.Gli Ubaldini discesero dai Goti che vennero di Germania in Italia. Non è noto in quale epoca , nè da chi fossero investiti della potestà feudale che per lungo tempo tennero su molta parte del Mugello. Deve essere ciò avvenuto in un’epoca da noi assai remota , poichè una carta di Carlo Magno , ‘ in data del 801 , riconosce e conferma negli Ubaldini il possesso del loro gioioso Mugello che già da tempo tenevano, e dà loro il misto e mero imperio.  

Ma lasciamo le oscurità storiche di tempi e di fatti antichi e mal noti, e saltando cinque secoli e mezzo , volgiamo lo sguardo al Mugello del nostro tempo. La sua storia moderna è storia di continua tranquillità e di progresso nelle proficue arti della civiltà . Nelle quali , è forza confessare il vero , non procede con l’alacrità per cui si distinguono tanti altri popoli e provincie dell’Italia , ma certo di ciò hanno colpa i governi che non hanno convenientemente promossa la popolare istruzione e l’agricoltura , precipua ed unica industria sua (se gli togli la buona ma ristretta manifattura dei ferri da taglio che vi è in Scarperia) , e la mancanza di sollecite ed economiche vie di comunicazione colla capitale . Frattanto gli analfabeti sono non meno di 90 su cento : l’agricoltura è nelle condizioni in cui era a tempo dei Medici , ‘ cioè quando la terra meno smunta richiedeva meno industria ; la via di comunicazione tra il centro del Mugello e Firenze, benchè non più lunga di 30 kilometri non si percorre in meno di tre ore ; il commercio è ridotto a quello di uova e galline : l’industria manifattrice a nulla . Questo è lo stato attuale del Mugello riguardato nel suo aspetto economico. Riguardato nell’aspetto morale certo avvi molto di che lodarlo . Non tenendo conto dei molti beati e semi-beati di cui il buono storico Brocchi porta la nota ad onore di quel paese ( fra i quali però non è neppure un santo ! ) , la statistica criminale mostra un quadro confortante. Rari i delitti di sangue; rare le grassazioni ed i furti violenti ; rari gli scandali fra le donne, specialmente le brutte (e sono quasi tutte); solo frequentissimi i piccoli furti campestri ed il vagabondaggio. Geograficamente descrivendolo , ti dirà che il suo piano è elevato sul livello del mare metri 176 e 70 centimetri, che la sua estensione è di 204 miglia geografiche; che la Sieve nel suo corso scende 152 metri e 65 centimetri…. 

Per carità cessa dalla tua descrizione interruppi io , spaventato dalla noia delle cifre con che il mio amico minacciava di incidermi l’anima. ” La tua descrizione passa i confini della discrezione. Additami il modo e la via più spediti per andare in Mugello : voglio andarvi oggi ad ogni modo. – Tu sai , che, te l’ho pur dianzi detto – risposemi L*** – non avvi strada ferrata per quella valle , onde , per chi non ha cavallo a suo comando o non vuole andarvi pedestre, non vi è che a scegliere una vettura nella Piazza dell’Arena o in quella del Giglio …. – Così feci io , ed alle 4 dopo mezzo giorno , io era fuori della Porta San Gallo in una rumorosa diligenza, in mezzo ad un nembo di polvere che toglieva la vista e il respiro. 

Luca Varlani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Febbraio 2022

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