BORGO SAN LORENZO – La Pieve di San Cresci in Valcava si trova nel comune di Borgo San Lorenzo ed è un bene culturale che si presenta come organismo architettonico composto dalla chiesa, dalla cappella laterale e dagli ambienti della canonica. Il complesso è suddiviso in tre proprietari: la Parrocchia di San Lorenzo, l’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze e l’Azienda Agricola San Cresci.
Una parte del complesso, ovvero quella corrispondente alla cappella settecentesca decorata con l’affresco del pittore Anton Domenico Bamberini raffigurante l’Annunciazione, è soggetta a cedimenti differenziali del terreno che comportano un significativo quadro fessurativo, pertanto nella cappella (di proprietà della Parrocchia di San Lorenzo) sono state istallate 5 coppie di basi deformometriche. La limitata porzione del complesso di proprietà della Agricola San Cresci si trova in stato di degrado e il crollo del tetto di tale porzione comporta, inoltre, infiltrazioni d’acqua piovana che mettono a rischio l’affresco.
La cappella settecentesca è interessata da un quadro fessurativo che riferisce di un dissesto statico con danno definibile intenso (Burland, 1977), comprendente fessurazioni ad andamento orizzontale, verticale ed obliquo, alcune passanti, interessate anche da pregressi interventi di sutura, con aperture attuali di circa 1 mm ÷ 1 cm. Alcune lesioni di particolare gravità, ad andamento verticale, con componenti di trazione, interessano gli archi a tutto sesto in prossimità della chiave degli stessi. Il quadro fessurativo è associabile, in prima approssimazione, a cedimenti differenziali della parete est del fabbricato, che appare ruotata verso l’esterno.
I cedimenti del sottofondo del fabbricato, dovuto ad una discontinua e disomogenea risposta alla permeabilità alle acque, causano il movimento della parete est verso l’esterno. Tali dissesti strutturali principali, ai quali si possono associare altre concause (ad esempio le azioni correlate ad altri elementi strutturali come le catene già installate in loco) rendono necessario un tempestivo intervento volto a stabilizzare le fondazioni dell’edificio e a rendere solidale tutto il manufatto.
I principali interventi proposti consistono in:
- indagini geologiche;
- interventi di regimazione delle acque nell’immediato intorno dell’edificio;
- esecuzione di micropali;
- consolidamento strutturale della muratura tramite realizzazione di contrafforti esterni;
- consolidamento strutturale della muratura interna, con particolare riferimento alle lesioni presenti sui tre archi interni;
- restauro dell’affresco settecentesco.
per un totale spesa prevista di 170.483,25 euro.
GLI INTERVENTI SVOLTI
Sottofondazione in aderenza alla parete esterna. Infine, l’intervento ha previsto il consolidamento fondale della parete esterna mediante una sottofondazione realizzata in aderenza alla parete, alla quale è stato appoggiato il marciapiede (per una profondità media di circa 100 cm), rivestito in pietra serena fiammata. La soletta dello scannafosso è stata realizzata in aderenza alla fondazione e resa collaborante con la fondazione stessa mediante una serie di mensole disposte ad interasse di circa 150 cm. In tal modo si sono potuti ridurre i tempi necessari alla realizzazione di una sottofondazione continua limitando peraltro il rischio di cedimento derivante dalle situazioni transitorie di instabilità della muratura che avrebbero richiesto la realizzazione del getto in più fasi (come da particolare costruttivo).
Scheda tratta dal progetto redatto dall’arch. Marco Nardini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – luglio 2024