che precipita nell’infinito.
Finalmente ci rivedremo
ed occhi tanto simili si rincontreranno
e labbra altrettanto somiglianti
si estenderanno in un medesimo sorriso.
Le nostre essenze, sciolte da vincoli terreni,
si ritroveranno,
ricomponendo quell’unità esistenziale
troppo precocemente scissa
da mani invisibili,
da ragioni insondabili.
Aspettami. Ti raggiungerò
ed insieme, in un altrove senza confini,
in un diverso firmamento,
ci perderemo nell’ebbrezza dello spazio illimitato,
nel bagliore intenso del tempo senza fine.
Bruno Becchi, Misano Adriatico 14 agosto 2020
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 agosto 2020