Lo scarto dimensionale della cupola rispetto a tutto il costruito intorno, compreso il Campanile ed il Palazzo dei Signori, ha rappresentato fino dalla sua costruzione, elemento di incredulità/sconcerto, di sorpresa, di meraviglia.
L’incredulità ( e lo sconcerto) accompagnano la costruzione della cupola fino dalle prime proposte progettuali sostenute da Brunelleschi; secondo l’opinione comune era impossibile da realizzare senza i dispositivi di sostegno che dovevano assicurare la bontà dell’esecuzione e la stabilità della costruzione.
A sorprendere committenza e maestranze fu l’organizzazione del cantiere e delle modalità di lavoro, il ricorso a macchine adatte a spostare e sollevare pesi, il necessario innalzarsi contemporaneo delle murature .
Insieme alla sorpresa, il moto di meraviglia nasceva per la straordinaria dimensione della cupola unita ad una ineguagliata leggerezza affidata al profilo (quinto di sesto acuto) di vele e costoloni, mutuato dalle più avanzate imprese architettoniche del gotico internazionale.
Fa parte dello straordinario cantiere brunelleschiano la messa a punto di “macchine” i cui prodromi si possono individuare negli “orioli buonissimi e bellissimi” realizzati da Brunelleschi e dei quali l’unico originale superstite è rappresentato dall’orologio della torre di Scarperia, esposto nelle sale nobili del Palazzo dei Vicari e parte integrante del percorso espositivo.
La mostra verrà inaugurata sabato 11 luglio. Per l’occasione alle 17.30 a Palazzo dei Vicari si terrà un concerto della Camerata de’Bardi (articolo qui).
Giuseppina Carla Romby
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 Luglio 2020