L’opera, dall’evidente carattere controriformistico, per la teatrale, didascalica e chiara esposizione del soggetto trattato, appartiene certamente al pieno Seicento e la presenza dei due santi domenicani rende più che probabile l’originaria collocazione all’interno della pieve. Più problematica appare l’attribuzione del dipinto, la cui qualità pittorica denuncia comunque una mano di primo rilievo: si sono fatti i nomi di Jacopo Vignali, di Matteo Rosselli e di Fabrizio Boschi all’inizio della sua attività.
Ultime notizie
- Cornacchiaia Mille Anni, continuano gli appuntamenti del ricco calendario di celebrazioni
- Silvia Frasson al teatro Corsini con “Poveri noi, storia di una famiglia nella tragedia della guerra”
- Valdo Spini a Scarperia per la mostra sui socialisti nell’Italia repubblicana
- Due spettacoli, e un libro, in programma al Microscena di Borgo San Lorenzo tra Aprile e Maggio
- “Una questione delicata”, a Borgo San Lorenzo uno spettacolo a sostegno di Artemisia
- Allo Spazio Brizzolari arriva la mostra d’arte “Incontri”
- Alla biblioteca di Ronta il quinto appuntamento dei “Venerdì d’Eresia”
- Per il ciclo “Saltare in aria”, Isabella Becherucci presenta il proprio libro